Blitz contro la Sacra Corona Unita: 37 arresti

Dopo le maxi operazioni antidroga a Roma delle ultime settimane – solo oggi 24 arresti nella zona Nord Est della Capitale per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti – i militari hanno dato anche un duro colpo alla criminalità pugliese. I carabinieri stanno eseguendo, a Brindisi e provincia, due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 37 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, porto e detenzione illegale di arma da fuoco e spaccio di sostanze stupefacenti. Dei 37 indagati, 29 sono finiti in carcere mentre otto agli arresti domiciliari. 

La “quarta mafia”

La Sacra Corona Unita è un'organizzazione criminale italiana di connotazione mafiosa che ha il suo centro in Puglia, prevalentemente attiva nel Salento, e che ha trovato degli accordi criminali con organizzazioni criminali dell'est europeo. Divisa in 47 clan, è composta da circa 1.500 affiliati. Per la sua specificità emerge e si distacca dalle altre mafie italiane. Ha raggiunto il suo apice tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta del secolo scorso. Successivamente all'intervento dello Stato, e a un gran numero di arresti, è stata indebolita e marginalizzata, per poi perseguire, a partire agli anni dieci del XXI secolo, una strategia di mimetizzazione e di infiltrazione nel tessuto imprenditoriale, alla ricerca del massimo consenso in tutti gli strati della società, come denunciato più volte da Cataldo Motta, procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Secondo dati forniti dall'Eurispes, sembra che la Sacra corona unita (o, “quarta mafia”, come spesso viende chiamata) guadagni – grazie al traffico di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione, al traffico di armi, all'attività estorsiva e di usura – circa 2 miliardi e mezzo di euro l'anno.