WWF, OGGI SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI

Si celebra oggi la Giornata mondiale degli oceani, istituita dall’Onu l’8 giugno 1992, in occasione del vertice sull’ambiente di Rio de Janeiro per sottolineare l’importanza della cura dei nostri mari, un ecosistema che occupa il 70% dell’intera superficie del pianeta Terra ed è alla base della vita stessa. “Gli Oceani – spiegano gli studiosi della VU University di Amsterdam, in occasione della pubblicazione dei risultati delle analisi marine condotte su commissione del WWF – sono la settima economia mondiale e la loro tutela triplica il valore dei mari”. In termini di beni e servizi, valgono almeno 24mila miliardi di dollari, circa 2.500 miliardi di dollari l’anno. Cifre che pongono gli oceani del pianeta al settimo posto in una classifica delle dieci maggiori economie mondiali. Un motore economico che, però, va mantenuto in salute per poter conservare tale ricchezza.

Proprio per questo il WWF chiede che “La percentuale di oceani tutelata dalle aree marine protette salga al 30% entro il 2030. Oggi i mari di tutto il mondo – spiegano – sono minacciati dalla pesca eccessiva, l’inquinamento, le esplorazione sottomarine per la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas, lo sviluppo intensivo dei trasporti marittimi e delle infrastrutture. Poi c’è il fenomeno dell’acidificazione degli oceani, causato dai cambiamenti climatici, che ha impatti devastanti su molti sistemi oceanici, in particolare per le barriere coralline”.

È dunque necessario correre al riparo al più presto. Con altre 16 associazioni il WWF ha già lanciato un appello chiedendo di consolidare la collaborazione tra gli Stati firmatari (vale a dire Italia, Francia e Principato di Monaco) della Carta Partenariato Pelagos per la tutela degli ambienti marini “affinché Pelagos diventi un esempio internazionale di conservazione di biodiversità marina”. Il prossimo 12 giugno è previsto a Livorno il Primo Incontro Internazionale dei comuni italiani aderenti alla Carta Partenariato Pelagos alla presenza di istituzioni, comunità rivierasche ed esperti dei tre Paesi insieme ad associazioni e onlus, tra cui il WWF stesso.