WWF, NEGLI ULTIMI 50 ANNI LE ALPI HANNO PERSO IL 40% DEL GHIACCIO

I cambiamenti climatici e il surriscaldamento del pianeta sono un problema che in questo secolo il genere umano si troverà costretto ad affrontare, non come ipotesi remota ma come vera e propria emergenza. Da anni gli scienziati di tutto il mondo concordano sulla necessità di intervenire a riguardo, e secondo il rapporto “Ghiaccio Bollente” rilasciato oggi dal WWF, è necessario farlo subito.

La calotta artica si sta riducendo ad un ritmo decennale tra il 3.5 e il 4.1%, se il trend dovesse continuare entro la prima metà di questo secolo il polo nord potrebbe essere completamente privo di ghiacci durante i mesi estivi, decretando l’estinzione di molti animali come gli orsi polari. Anche in Antartide la situazione non è migliore, la temperatura nel continente è aumentata di circa 3°C negli ultimi 50 anni, facendo ritirare bel l’87% dei suoi ghiacciai. Lo scioglimento potrebbe portare ad un innalzamento del livello dei mari fino a 98 centimetri entro il 2100, costringendo il maggior parte degli esseri umani alla migrazione (attualmente circa il 60% della popolazione vive in aree costiere).

Ma la vera emergenza viene dal “terzo polo freddo” del pianeta, il ghiaccio accumulato sulle cime montuose di tutto il mondo che solo nelle nostre Alpi si è ridotto da 519 km2 nel 1962 a 368 km2 nel 2014, circa il 40% in meno. Le riserve alpine rappresentano la più importante fonte idrica nei mesi estivi e sono fondamentali per agricoltura e industria. Secondo il WWF circa 2 miliardi di persone in Asia, soffriranno per la perdita dei ghiacci himalayani che forniscono alla sola India circa il 65% delle acque necessarie per le coltivazioni.