Vertice Ue, Merkel: “Cerchiamo il compromesso con la Grecia”

Ha preso formalmente via nel pomeriggio il vertice Ue. Novità il debutto di Tsipras tra i 28, punti in agenda lo svolgimento della questione ucraina, la lotta al terrorismo dopo le stragi di Parigi e il rafforzamento dell’Unione monetaria. Positivo il discorso di presentazione tra la cancelliera tedesca Merkel con il premier greco, infatti, la Merkel spera di poter lavorare bene insieme “nonostante le difficoltà”, a cui risponde con un sorriso il leader di Syriza: “lo spero anche io”.

In particolare entrando al vertice, la cancelliera dichiara che “l’Ue cerca sempre il compromesso, questo è il suo successo”. E dice che il suo paese è pronto ad affrontare le sfide, ma la “credibilità dell’Ue dipende dal rispetto delle regole e dall’essere affidabili – e prosegue riferendosi alla questione greca – vedremo quali proposte farà Atene, saranno discusse all’Eurogruppo lunedì, quindi abbiamo alche giorno”. Poco prima Alexis Tsipras aveva fatto mostra di un pieno ottimismo: “Sono molto fiducioso che troveremo una soluzione accettabile per tutti – e continua in linea con la sua campagna politica – per mettere fine all’austerità e far tornare l’Ue sulla strada della coesione sociale”. Per il momento è arrivato anche un primo accordo tra il greco e il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem per avviare un dialogo tra tecnici Ue, Fmi, Bce che studino le distanze che separano l’attuale accordo e le richieste greche.

“Di certo un accordo è nell’interesse di tutti”, sottolinea più diretto il più diretto premier britannico David Cameron, secondo cui anche se l’economia britannica sta crescendo è comunque colpita dalla situazione generale dell’Eurozona, ma vede le richieste di Atene come una soluzione, non uno stallo. Intanto Matteo Renzi continua a chiedere un cambio di passo nella politica economica europea, mettendo al centro “crescita e flessibilità”, il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, segue la linea, dicendo che la Grecia avrà ancora bisogno di aiuti, ma questo “può essere dato solo se gli accordi sono rispettati. Un ulteriore taglio del debito non aiuterebbe molto a cambiare la situazione”.

Voce fuori dal coro il premier croato Zoran Milanovic, che ai cronisti di Bruxelles dice che secondo lui non è “la Grecia il paese europeo che più di tutti ha bisogno di aiuto”. Continua sottolineando che ci sono altri paesi in condizione peggiore e che ora “dovrebbero pagare i debiti di Atene”. Afferma di non avere una gran fiducia in coloro che sono in grado di fare una colazione con la destra estrema, e conclude: “Mostrare solidarietà con la Grecia va bene, ma quel Paese deve rispettare le regole”.

Intanto, secondo l’autorevole quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, la Bce sarebbe pronta ad alzare a 65 miliardi, dai 59,5 precedenti, la disponibilità liquida a favore della Grecia, tramite il meccanismo Ela, emergency liquidity assistence. Ha ammonito però il membro del direttorio Bce Peter Praet che la liquidità è per un “perdiodo di tempo molto breve”. “.  La borsa di Atene, comunque, sembra credere all’ipotesi di un compromesso sul debito greco: l’indice Ase ha infatti chiuso in forte rialzo con un balzo del 6,73% a 846 punti. Particolarmente positivi i titoli bancari: National Bank (+18%), Alpha (+14,75%), Eurobank (+12,75%) e Piraeus (9,97%).