Usa, Nsa spiava anche mogli e fidanzate dei politici

Gli analisti della National Security Agency, oltre ai sospetti terroristi o a esponenti politici internazionali, spiavano anche mogli, mariti, amanti e altre persone che non avevano nulla a che fare con la loro attività istituzionale. Lo scrive il New York Daily News, che cita documenti diffusi proprio dalla Nsa e destinati alla Commissione presidenziale di supervisione dell’intelligence. Nonostante i molti omissis, dai documenti emergono molti casi di uso personale delle risorse dell’Agenzia.

Si tratta di documenti contenuti in un rapporto per la Commissione presidenziale di supervisione dell’intelligence sulle violazioni delle libertà individuali degli americani da parte dei suoi dipendenti. E anche se si tratta di carte che contengono una ampia serie di omissis, emerge così ad esempio che un funzionario della Nsa ha fatto rapporto ad un suo collega che secondo le accuse spiava la sua fidanzata straniera. E anche che “una analista ha esaminato i tabulati telefonici del marito senza che lui lo sapesse, per ottenere nomi e numeri di telefono da prendere di mira”. Infine le è stato detto di smetterla, precisa la Nsa. E ancora, un militare è stato degradato quando è stato scoperto che aveva preso di mira la moglie di un suo collega, mentre un altro analista è stato punito perché scoperto a controllare le telefonate del figlio di un suo amico.

Il rapporto cita anche violazioni che riguardano comunicazioni relative a persone negli Stati Uniti che sono state “prese di mira” per errore dagli analisti dell’agenzia e fanno riferimento a casi che sembrano molto simili ad alcuni di quelli venuti alla luce in seguito alle rivelazioni della cosiddetta talpa del Datagate, Edward Snowden. Con la differenza che questa volta a diffondere i documenti è stata proprio la Nsa, seppur decisamente controvoglia, dopo che aveva ricevuto un ordine in tal senso da un tribunale a cui si è rivolta la American Civil Liberties Union (Aclu) in base al Freedom of information Act. La Nsa ha obbedito, anche se fuori tempo massimo. L’ordine stabiliva infatti la data limite del 22 dicembre, la diffusione è arrivata invece alla vigilia di Natale.