Un tetto per i Saharawi colpiti dall’alluvione

Sahara

Un’alluvione alle porte del deserto, che ha causato gravissimi danni, oltre una decina di feriti e due morti. E ancora, 600 case di mattoni di sabbia distrutte e centinaia di tende abbattute. È questo il tragico bilancio della bomba d’acqua che lo scorso 21 settembre si è abbattuta sulla tendopoli dei profughi Saharawi, a El Ayun, “capitale” del Sahara occidentale.

Oltre 1400 famiglie sono improvvisamente rimaste senza riparo. Scuole, asili, centri sanitari e il centro amministrativo della tendopoli sono stati distrutti o seriamente danneggiati. Una situazione che ha generato un grave allarme anche per molte famiglie che nei mesi estivi, soprattutto a luglio e agosto, ospitano bambini Saharawi e che adesso non riescono a mettersi in contatto con loro.

Non solo. Oltre ai danni materiali, il disastro ha provocato anche la perdita di ingenti quantità di cibo e di equipaggiamento, aggravando una condizione già difficile. Per questo motivo, in accordo con la Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia, è stata lanciata una raccolta urgente di fondi per la ricostruzione della tendopoli, che saranno inviati attraverso la Mezzaluna Rossa Sahrawi (MLRS), partner degli organismi internazionali e delle associazioni per la distribuzione degli aiuti alla popolazione sahrawi.