Un milione di nuovi posti di lavoro, Obama punta sui trentenni

Obama corteggia i “millenial”: cioè i giovani fra i 25 e i 35 anni, chiamati così perché nati negli ultimi 20 anni del ‘900. E ricorda quanto fatto dalla sua amministrazione per questa generazione: dalla riforma degli ‘student loans’, i debiti d’onore degli studenti universitari, alle misure della riforma sanitaria che permettono alle famiglie di mantenere nelle proprie assicurazioni i figli adulti fino ai 26 anni.

A meno di un mese dall’appuntamento elettorale del 4 novembre, il presidente fa il punto sulla situazione dei giovani, in particolare nel settore pubblico. Dalla California, dove è oggi è in visita, ha parlato del Council on Economic Advisers: un rapporto presentato pochi giorni fa dlla Casa Bianca, in cui si sottolinea come, nell’ultimo anno, siano stati creati per loro un milione di posti di lavoro. Malgrado questa generazione debba fare i conti con una disoccupazione pari all’8,7%, più alta della media nazionale, Obama loda il lavoro svolto in questi anni dalla sua amministrazione.

Un quadro chiaro emerge confrontano di tassi di istruzione con la possibilità di trovare lavoro, nella fascia di età dei millenial: per coloro che hanno una laurea il tasso di disoccupazione scende al 3.7%, mentre per chi non ha finito la scuola superiore il dato è al 13,5%. Il Federal Employee Viewpoint registra come l’86% dei giovani dipendenti pubblici ritengano che il proprio lavoro sia importante, l’83% si senta trattato con rispetto ai capi e il 66% si senta sostenuto nella propria crescita professionale. Dall’indagine, infine, emerge che la maggior parte degli impiegati federali sotto i 33 anni lavora nei dipartimenti per gli Affari dei veterani, dell’Agricoltura e degli Interni.

Un rapporto che fotografa i dipendenti pubblici come lavoratori relativamente felici e soddisfatti: malgrado questo, i trentenni rimangono poco tempo nel pubblico, con una media di 3,8 anni, scegliendo lavori più remunerativi nel settore privato. Non è solo l’aspetto economico a tentare i giovani: solo il 34% di loro infatti ritiene di avere effettive possibilità di fare carriera all’interno dei dipartimenti e delle agenzie federali. “Dobbiamo impegnarci per assumere i millennial e farli rimanere in modi diversi di quelli usati con i baby boomer o la i Gen-Xer”, ha spieganto Katherine Archuleta, direttore dell’ufficio federale per la gestione del personale.