TORINO: APRIRA’ UP, CAFFE’ LETTERARIO CHE USA SOLO PRODOTTI DELLE COOPERATIVE SOCIALI

Una storia di recupero urbano, ma non solo. Sei mesi fa, il posto era ancora un rudere nella periferia industriale di Moncalieri, a Torino. Poi, su quel fabbricato ha messo gli occhi Umberto Palermo, giovane imprenditore e nome promettente nel design. In quell’edificio Palermo aveva in mente di realizzare “un social network che fosse tangibile, un luogo – spiega – incui si tornasse finalmente a guardarsi in volto, anziché attraverso lo schermo di un cellulare”. Ora l’ex rudere ha un nome e una ragione sociale: il 10 luglio aprirà i battenti con la denominazione di Caffè Letterario Up, dove Up sta per “Up-design”, l’azienda che ha fondato nel 2007, e Caffè Letterario rappresenta “la volontà di rifarsi ai caffè parigini come a quelli torinesi degli anni 30 – spiega il giovane imprenditore – in cui nascevano le avanguardie artistiche e culturali”.

La particolarità sarà nel fatto che il locale si appoggerà su una filiera logistica e produttiva composta esclusivamente da cooperative sociali. Ogni servizio, dalla manutenzione ai prodotti agroalimentari, sarà fornito dalle imprese sociali di Federsolidarietà, la federazione delle coop sociali di Confcooperative: e dunque, i dolci e la pasticceria saranno a cura diFonderie Ozanam, che impiega utenti psichiatrici e disoccupati di lungo corso e che al Caffè fornira anche un aiuto cuoco; le birre arriveranno da una filiera di birrifici sociali, come l’Alkibia de L’Aquila e l’Aurora di Trezzano sul Naviglio (Milano).

E ancora, tutto l’agroalimentare verrà fornito da una serie di eccellenze dell’agricoltura sociale: una su tutte, la materana Panecotto, che impiega parte dei proventi della vendita di miele, pasta, salumi e vini per erogare gratuitamente prestazioni di welfare (come ad esempio assistenza domiciliare) alle fasce più fragili della cittadinanza lucana. Sono quaranta, in tutto, le imprese sociali raggruppate da Federsolidarietà per lavorare al progetto di Umberto Palermo: per dirla con le parole di Vincenzo De Bernardo, coordinatore della federazione, “al Caffè Up le imprese sociali faranno sia front che back office: i nostri prodotti verranno esposti e venduti, oltre ad essere utilizzati in cucina”. Così come quote di lavoratori svantaggiati “verranno assunti anche all’interno del Caffè – promette Palermo – oltre a fornirci le materie prime dalle rispettive imprese”.