Task force della Cia per frenare Pyongyang

Cia al lavoro per creare una task force speciale con il compito di frenare e ostacolare il programma nucleare e missilistico della Corea del Nord. Mike Pompeo, capo dell’agenzia di intelligence statunitense, ha spiegato che il “Korea Mission Center” consentirà agli Usa di combattere in maniera più efficace la minaccia rappresentata dal regime di Kim Jong-un. A capo della struttura un veterano degli 007, di cui non è stato rivelato il nome.

Mission Center

La task force – la cui creazione viene letta dagli osservatori come il segnale di un approccio più aggressivo di Trump verso Pyongyang – coordinerà l’azione di tutti gli agenti segreti americani che si occupano della Corea del Nord e usufruirà non solo delle risorse della Cia, ma anche di quelle di tutte le altre agenzie federali di intelligence. Il team è nato sulla falsa riga dei “Mission Center” già esistenti per l’Africa, per il Vicino Oriente e per l’antiterrorismo.

L’impegno

Intanto il neo presidente sudcoreano Moon Jae-in ha promesso di fare “tutto il possibile per istituire la pace nella penisola coreana”, anche visitando Pyongyang “con le giuste condizioni“. “Risolverò la crisi sulla sicurezza con prontezza. Andrò in ogni posto per la pace della penisola. Se necessario, volerò a Washington. Andrò a Pechino e Tokyo, e con le giuste circostanze anche a Pyongyang”, ha spiegato nel discorso inaugurale all’indomani della vittoria alle elezioni tenute dopo l’impeachment per corruzione di Park Geun-hye, la prima presidente donna. Moon, 64 anni, figlio di profughi nordcoreani ed ex avvocato dei diritti umani, ha aggiunto dopo il giuramento all’Assemblea nazionale che sarebbe stato “il presidente di tutti” lavorando a ricomporre divisioni politiche e conflitti degli ultimi mesi.

Auguri

Le elezioni sudcoreane, in un certo senso, hanno sul Far East lo stesso effetto delle presidenziali francesi in Europa quanto a scenari sul consolidamento degli equilibri regionali e globali. Nella giornata, infatti, Moon ha ricevuto messaggi di auguri tra cui quello del premier nipponico Shinzo Abe, che ha definito la Corea del Sud “il vicino più importante” con cui interessi strategici comuni, auspicando un incontro bilaterale a breve. Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso in un colloquio telefonico la speranza che Cina e Corea del Sud approfondiscano i legami e risolvano le differenze malgrado le tensioni scaturite dallo spiegamento dei sistemi antimissile americani Thaad non lontano da Seul, giudicati una minaccia alla sicurezza e agli interessi strategici del Dragone.