Sud America, dall’Italia e dalla Cei mezzo milione di euro per gli alluvionati

L’Italia va in soccorso delle popolazioni del Sud America, colpita negli ultimi giorni da violente alluvioni. Il Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha fatto sapere che il Bel Paese ha stanziato 300 mila euro per un aiuto immediato alla Croce Rossa che opera in Colombia. Anche la Conferenza Episcopale Italia (Cei), tramite un comunicato stampa, ha reso noto la donazione di 200 mila euro a sostegno del Perù.

Alfano: “300 mila euro per la Colombia”

Ho disposto, tramite la Cooperazione Italiana, un aiuto immediato alla Croce Rossa Colombiana, in prima linea nel prestare soccorso alle vittime della devastante marea di fango che ha travolto la città di Mocoa nel sud-ovest del Paese”. Lo ha comunicato il ministro degli Esteri Angelino Alfano che ha aggiunto: “Grazie al contributo italiano, pari a 300.000 euro, sarà possibile finanziare le operazioni di primissima emergenza sia da parte del personale volontario locale, sia delle squadre di specialisti giunte in elicottero da Bogot per effettuare attività di ricerca e soccorso, fornire acqua e cure sanitarie e prestare supporto psicologico ai superstiti”. Le piogge torrenziali degli ultimi giorni hanno provocato lo straripamento di tre fiumi nella Regione sud-occidentale di Putumayo in Colombia e sono all’origine della gravissima frana che ha travolto la città di Mocoa. Il bilancio provvisorio e’ di oltre 250 morti, più di 200 dispersi e circa 400 feriti.

Perù, il sostegno della Cei

La Presidenza della Cei ha destinato 200 mila euro, dai fondi dell’8xmille, per fornire assistenza alle popolazioni colpite dalle alluvioni che in questi giorni hanno flagellato il Perù. La somma, attraverso Caritas Italiana, sarà impiegata per distribuire kit per l’igiene personale e generi alimentari a 1715 famiglie particolarmente bisognose. Secondo i dati ufficiali del Centro de operaciones de emergencia national si contano 90 morti e 860mila persone in stato di emergenza. I più colpiti dalla furia delle acque sono i poveri che abitano lungo l’alveo dei fiumi straripati: principalmente donne, bambini e anziani costretti a stazionare all’aperto circondati da acqua contaminata. Il bilancio dei danni conta infatti più di 14 mila abitazioni collassate e altrettante dichiarate inagibili, 40 scuole e 13 centri sanitari cancellati. Risultano danneggiate molte infrastrutture per l’erogazione di servizi di base: acqua, energia elettrica, fognature. La rete viaria è distrutta o danneggiata per un’estensione di oltre 16 mila km rendendo difficoltosi gli spostamenti. Caritas Italiana renderà conto della gestione della somma stanziata dalla Presidenza al responsabile del Servizio per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo.