SISMOLOGI GIAPPONESI IN ALLARME: LA TERRA TREMERA’ COME NEL 2011

Il Giappone torna a tremare…di paura. Non sono ancora stati riparati i danni provocati dal devastante sisma che colpì l’isola nel 2011 – di cui mercoledì prossimo ricorre il quarto anniversario – che gli scienziati giapponesi avvertono: potrebbe essercene presto un altro. Secondo le analisi condotte dai ricercatori dell’Autorità geospaziale nipponica, è avvenuto un cambio nel modello di movimento delle placche tettoniche sottostanti il Paese, completamente diverso da quello esistente prima del terremoto del 2011, che potrebbe causare terremoti di simile intensità. Da quanto riferito dall’emittente tv pubblica NHK, i ricercatori sostengono che tali placche siano in movimento continuo.

Hisashi Suito, capo della divisione di ricerca sulla deformazione della crosta terrestre dell’ Autorità geospaziale, ha dichiarato di non essere sicuro che, dopo il 2011, le probabilità di un nuovo terremoto debbano necessariamente diminuire. Gli esperti credono che due placche poste di fronte alle coste del Nord-Est del Paese, nella stessa area del sisma di quattro anni fa, si siano sollevate di oltre 20 metri. Dopo aver esaminato le attività sotto i fondali marini, hanno osservato che una delle placche si è spostata di 95 centimetri verso Est, nei pressi della penisola di Oshika, nella provincia de Miyagi, sprofondata di 120 centimetri per il terremoto e da allora risalita di 39 centimetri.

Secondo gli scienziati, la causa di questo movimento, che ha interessato un’ampia zona a Sud di Hokkaido, è dovuta allo sfogo di “stress geologico”. Secondo Suito, il fenomeno si sta sviluppando non solo nella placca di fronte alle coste del Nord-Est, ma anche nel Giappone interno. I ricercatori segnalano la necessità di mettere in allerta la popolazione nell’eventualità di un nuovo disastro naturale.

Il “terremoto di Sendai e del Tōhoku” si verificò l’11 marzo 2011 al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale, alle ore 14:46 locali, alla profondità di 30 chilometri. Il sisma, di magnitudo 9,0 con epicentro in mare e con successivo tsunami, è a tutt’oggi il più potente mai misurato in Giappone e il settimo a livello mondiale. Le onde che si abbatterono sulla costa nipponica raggiunsero i 40 metri di altezza, provocando ingenti danni alle costruzioni – tra cui i reattori di Fukushima con conseguente emergenza nucleare – e 18 mila tra morti e dispersi.