SIAMO TUTTI IMMIGRATI

Tutti oggi dovremmo sentirci immigrati pensando agli ultimi 700 morti nel Mediterraneo. Un mare che avrebbe dovuto unire popoli e civiltà, guardato con timore dai nostri avi, terrorizzati dal rischio di un’invasione saracena. Paura confermata dalle tante fortificazioni medievali che caratterizzano le nostre città rivierasche.

Oggi, dopo mille anni, i saraceni continuano ad invadere le nostre coste, ma non sono armati e a bordo di navi scintillanti bensì nudi, infreddoliti, avvolti in quella carta argentata che dovrebbe isolarli dal freddo e salvarli dal congelamento. In troppi casi, poi, arrivano già cadaveri, chiusi in case di legno. Ieri temuti, sebbene provocati da un inspiegabile “Deus lo vult”, oggi soccorsi da uomini e donne in uniforme che rispondono alla legge del mare, che è anche legge di Dio, e quindi accolti in nome di convenzioni internazionali.

Accolti ?! Sembrerebbe di no. Basterebbe leggere quegli odiosi commenti sul web. Quella paura del saraceno oggi viene nuovamente innalzata a bandiera di un populismo che sta frapponendo povertà contro povertà.
Vengono messe in circolazione leggende metropolitane come quella di 1000 euro al mese per ogni emigrato.

Non è così: le Prefetture riconoscono 3 o 4 euro al giorno al migrante che chiede asilo politico; 30 euro semmai vengono erogati ai gestori (italiani) degli esercizi ricettivi che grazie all’ospitalità di tanti disperati riescono a far quadrare i conti.

E da questo le guerre tra poveri, quei poveri che in altri tempi sapevano anche aiutarsi tra di loro, con spirito di solidarietà, e oggi per pseudoreligione o pseudopolitica sono costretti a contrapporsi ed a lottare fra loro.
Dobbiamo intervenire: quell’Europa che ha voluto rinunciare alle proprie radici cristiane a questo punto è costretta ad agire perché l’ondata di povertà e miseria, limitata nei mesi scorsi dal generale inverno, si sta abbattendo sulle nostre coste e rischia di travolgerci.

Perché tra questi poveracci che arrivano ci sono persone che vendono quel poco che hanno in Patria per raggiungere un Paese che pur assicurando loro il minimo gli consente di avere il massimo: una casa, vestiti ed un pasto caldo. Ora la situazione geopolitica che dobbiamo affrontare è il Califfato e l’ISIS e la parola dall’Europa si è spostata all’Onu.

Semmai l ‘Europa deve immediatamente predisporre una strategia che coinvolga tutti gli Stati membri sulle quote di rifugiati da accogliere e varare una legislazione più severa tra chi specula su questo turpe traffico e contro la tratta di essere umani. Una legislazione che da anni l’Associazione Papa Giovanni di don Oreste Benzi sta auspicando.

avv. Italo D’Angelo