Save the Children: quasi un milione e mezzo di bambini poveri in Italia

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Allarme di Save the Children sulla povertà dei minori in Italia. Secondo il report annuale della nota Onlus internazionale che si batte da quasi 100 anni per la tutela dei minori – fu fondata nel lontano 1919 – la povertà assoluta delle famiglie “è cresciuta ulteriormente nel 2013 e riguarda ormai il 13,8% dei minori, vale a dire oltre un milione e 400 mila tra bambini e ragazzi, con un incremento del 37% di minori interessati dal fenomeno rispetto al 2012”. Inoltre, “Più del 68% delle famiglie sono costrette a tagliare sugli alimenti o a comprare cibo di qualità inferiore”. I dati diffusi dall’associazione sono tratti da “Gli orizzonti del possibile. 5° Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia”. La pubblicazione analizza– anche grazie alla presenza di 40 mappe e di foto del reporter Riccardo Venturi – la condizione dell’infanzia nel nostro Paese, nell’ambito della campagna ‘”Illuminiamo il Futuro” per il contrasto della povertà educativa.

“La povertà dei minori in Italia non è solo materiale. 3 milioni 200 mila bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni (il 47,9% del gruppo di età) non hanno letto un libro nel 2013 e circa 4 milioni (il 60,8%) non hanno visitato una mostra o un museo. Non viaggia né si apre a nuovi mondi e persone il 51,6% di under 18 che vive in famiglie che non possono permettersi nemmeno una settimana di ferie l’anno lontano da casa. Lo sport -rileva Save The Children- grande assente nei pomeriggi del 53,7% degli adolescenti (15-18 anni), che non fanno alcuna attività motoria continuativa nel tempo libero”.

Anche la casa costituisce un’emergenza per molti minori. “Quasi 1 minore su 4 vive in famiglie che dichiarano di abitare in appartamenti umidi o con tracce di muffa alle pareti e sono 1 milione e 300 mila i minori le cui famiglie denunciano situazioni di sovraffollamento, in un paese nel quale anno dopo anno cresce l’emergenza abitativa: nel 2013 sono ben 65 mila i nuclei familiari (molti dei quali con bambini) ad aver ricevuto un’ingiunzione di sfratto per morosità incolpevole (+8,3% rispetto all’anno precedente)”.

La situazione delle istituzioni scolastiche non è migliore, come documentato dal 5°Atlante dell’Infanzia. “Il 70% degli edifici ha più di 30 anni e il 43% bisognoso di interventi di natura edilizia; ai problemi strutturali si aggiungono fattori come l’invecchiamento, la precarizzazione e i bassi livelli di formazione e di valutazione del corpo docente, i cui standard di perfezionamento e di formazione continua sono inferiori di oltre 10 punti ai loro colleghi europei”. Molti bambini vivono sempre più ai “margini”, nelle periferie degradate delle metropoli, senza possibilità di spazi propri adeguati alla loro età. È il triste scenario presentato da Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “E’ sotto gli occhi di tutti il disagio di tante periferie – spiega Neri – luoghi deprivati di verde, spazi comuni, trasporti efficienti, scuole a tempo pieno e sempre più popolati da giovani coppie con bambini. Le periferie dei nostri giorni sono le nuove città dei bambini. Da qui dobbiamo cominciare se vogliamo riaprire spazi di futuro e opportunità per l’infanzia nel nostro paese” conclude il Direttore.

Nella quinta pubblicazione dell’Atlante dell’Infanzia c’è spazio anche per la speranza. “In questa nuova edizione – spiegano i curatori – abbiamo voluto dare voce a una molteplicità di interventi e pratiche coraggiose e innovative che dimostrano che riaprire gli orizzonti dei minori e delle loro famiglie non solo è possibile ma è già a portata di mano. Esperienze come quelle delle scuole che hanno deciso di condividere i propri cortili con il quartiere, a Torino, o dei ragazzi che sfidano gli spazi cittadini facendo parkour a Roma o in altre città. Un cambiamento reale è possibile ad esempio umanizzando i percorsi nascita, realizzando più servizi per la prima infanzia, aprendo e rinnovando le scuole, intervenendo nelle periferie con nuove opportunità sociali e culturali, ripensando l’utilizzo degli spazi pubblici. Sono esempi positivi ma che per produrre cambiamenti tangibili debbono essere replicati su vasta scala e andare di pari passo con un’azione determinata da parte del Governo per aggredire le gravi povertà sociali ed educative che affliggono milioni di minori”.

Save the Children ha anche messo in atto un’azione concreta a sostegno dei minori grazie alla l campagna ‘Illuminiamo il Futuro’ iniziata nel maggio scorso. “Per rispondere concretamente all’avanzare della povertà educativa, soprattutto nelle periferie urbane – spiega Raffaela Milano Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children – Save the Children ha aperto 11 Punti Luce in 8 regioni e un altro sarà inaugurato con il nuovo anno, in collaborazione con associazioni partner”. “Si tratta di spazi ad alta densità educativa in zone prive di servizi e opportunità – spiega Milano – dove bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative”. Sono circa 1.800 i bambini che nel 2014 hanno frequentano i Punti Luce aperti da Save the Children in Italia. “La previsione è di supportarne 4000 entro il 2015, assegnando 1.000 doti educative e di aprire ulteriori Punti Luce. Ma soprattutto, ciò che vogliamo – conclude il Direttore del programma – è che vi sia una assunzione di responsabilità collettiva contro questa piaga che pregiudica il presente e il futuro di moltissimi bambini”.