Russia e Ucraina un matrimonio impossibile

[cml_media_alt id='8758']rus[/cml_media_alt]

La storia di Russia e Ucraina sembra quella di un amore tormentato, non ricambiato dove per troppo tempo hanno regnato la dipendenza e la forza della supremazia dell’una sull’altra. Tutto a causa della troppa bellezza dell’amante che deve pagare il conto di una posizione geografica strategica. Per l’Ucraina, come “al confine” è la sua etimologia (dallo slavo u= presso –okraina=confine),  così pure sono le sue relazioni con la seconda potenza mondiale (sempre borderline), tra il desiderio di camminare sulle proprie gambe e la dipendenza dovuta al padrone. L’Europa degli ultimi decenni ha conosciuto una Russia diversa che sembrava aver smussato certi suoi angoli aprendosi con curiosità ad un mondo democratico e liberale. Ma non è stata la sola ad avanzare relazioni “extra” , perché nello stesso periodo anche l’Ucraina ha sviluppato un forte senso attrattivo verso “ gli altri vicini di casa”, dimostrandosi capace di autonomia e voglia di ammodernamenti . Il resto è storia recente.

Adesso il conflitto e il primo tentativo di pace a Minsk con la firma dei due paesi il 5 settembre. La Russia come in preda a Otelliana gelosia ha disatteso le regole pattuite e l’Ue che ha risposto con le prime sanzioni ora minaccia di inasprirle. Il portavoce della Nato riferisce di un corposo ritiro di truppe russe dal territorio ucraino ma di fatto la presenza di forze speciali russe continua a mietere morti, ormai più di tremila. Una tregua di carta, quindi. Tra le sanzioni che l’Italia attuerà ci sono il congelamento di beni e la sospensione dei visti.  Ma la Russia impavida dimostra le sue origini nordiche annunciando un inverno gelido con la chiusura dei gasdotti. Certi tutti che si debba trovare una tregua e insistere sulla pace, ci si chiede però se non avranno ragione gli scettici che ieri in parlamento avanzavano dei legittimi dubbi su questa ondata di buonismo che costerà al nostro Paese svariati miliardi, tenendo conto che la Russia è uno dei maggiori “clienti” dei beni di lusso e di quelli alimentari e considerando le disastrose condizioni economiche di casa nostra. Plausi a tanta determinazione e fervore che ci auguriamo vengano indirizzati anche e in primis verso la nostra nazione.