Ricostruita l’origine delle Chimere, i “fantasmi dei mari” simili a squali

Scoperta da “Ventimila leghe sotto i mari”. Il gruppo di ricercatori dell’università di Chicago coordinato dal professor Michael Coates ha ricostruito, grazie allo studio su un fossile di 280 milioni di anni fa, le origini biologiche delle ‘mitologiche’ chimere, o ‘fantasmi dei mari’, i pesci cartilaginei “parenti” dei moderni squali. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature.

Il fossile, chiamato Dwykaselachus oosthuizeni, era di un pesce simile allo squalo il cui cranio, analizzato con la Tac ad alta definizione, ha permesso di ricostruire la struttura del cervello, dei nervi principali, di narici e orecchie. Il risultato, dal quale emerge la somiglianza con le moderne chimere, permette di inserire questi animali in un momento ben preciso dell’evoluzione e di capire come si siano differenziati dai loro antenati.

“I chimeroidi appartengono ad un gruppo vicino agli squali e alle razze, ma finora non era chiaro in quale momento della loro evoluzione si fossero differenziati”, ha commentato Coates. “Questa scoperta aiuta a capire non solo l’evoluzione dei primi pesci simili agli squali, ma anche dei vertebrati dotati di mascella”.

Del gruppo dei chimeroidi – fa sapere Cortes – fanno parte 50 specie viventi, tra cui gli squali fantasma, gli squali elefanti e i pesci coniglio. Tutti questi animali sono accomunati da alcune caratteristiche fisico-ambientali: vivono in acque profonde, hanno grandi occhi e denti piatti.

Sono state chiamate “chimere” perchè ricordano le creature mitologiche descritte dal poeta greco Omero che erano un mix di leone (il volto)  serpente (coda) e capra (corpo). Allo stesso tempo le chimere dei mari sembrano ricordano un insieme di squali, razze e tetrapodi. Come gli squali, il loro corpo è composto principalmente da parti molli come le cartilagini che raramente si fossilizzano e gli unici resti finora trovati erano solo denti.

Il fossile del Dwykaselachus, scoperto negli anni ’80 da un paleontologo amatoriale, ha risolto il problema. Ha le sembianze simili a quelle dello squalo symmoriid, vissuto più di 300 milioni di anni fa, dotato di un’insolita pinna dorsale di spine; ma l’analisi interna del cranio ha mostrato che si tratta di una chimera. Alla fine del periodo Devoniano, circa 360 milioni di anni fa, c’è stata una vasta estinzione di animali vertebrati, che ha portato all’esplosione dei pesci cartilaginei, tra cui molti erano appunto chimere, e non squali, oggi molto più comuni.