#ProntosoccorsoKo, flash mob dei medici al San Camillo nella Capitale

Al grido “Pronto soccorso ko” è partito il flash mob nel piazzale antistante l’ospedale San Camillo di Roma dove operatori e camici bianchi si sono uniti alla protesta organizzata dalla Fp Cgil e promossa su tutto il territorio nazionale.

Un manichino in barella per denunciare le condizioni dei pazienti costretti a lunghe attese per un posto letto, cartelli con provocatori messaggi come “Sicuri di volervi far curare da medici e infermieri stressati?”, testimonianze del personale per accendere i riflettori sulla grave e urgente situazione in cui riversa la Sanità del Paese.

Al San Camillo di Roma hanno dato la loro esperienza alcuni dottori come Sergio che ha raccontato il suo ultimo turno lavorativo di 16 ore consecutive, lo stesso orario che ha “costretto” Antonio a guidare l’ambulanza senza alcuna sosta. L’esasperazione degli operatori si legge anche nel cartello di Chiara, “infermiera del Pronto soccorso, assegnata all’assistenza di pazienti con codice rosso e precaria da almeno 15 anni”.

Per il segretario generale della Cgil Fp Roma e Lazio, Natale Di Cola “per superare il caos dei pronto soccorso ci vuole l’impegno di tutti: il Governo deve revocare i tagli al Ssn. Nel Lazio ad esempio già sono stati fatti 4 miliardi di tagli negli ultimi 5 anni. Inoltre serve la revoca del blocco delle assunzione. Oggi c’è il 15-20% dei lavoratori nella sanità pubblica del Lazio che fa doppi turni massacranti – precisa il sindacalista – Serve infine una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini affinché usino i pronto soccorso solo per le vere emergenze”.