OGGI SI FESTEGGIA LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMICIZIA

Il 30 luglio si festeggia uno dei legami più importanti nella vita delle persone: l’Amicizia. Istituita nel 2011 dall’ONU, la Giornata Mondiale dell’Amicizia celebra quel legame affettivo che si instaura tra due individui, considerata una delle esperienze fondamentali nella crescita di un essere umano. Dopo il rapporto famigliare e prima delle relazioni di coppia, vengono le amicizie. L’amore arriva con la maturità, le amicizie nascono dall’infanzia, spesso con il compagno dell’asilo. Le amicizie destinate a durare di più sono però quelle nate tra i banchi di scuola. E’ proprio al liceo che gli amici diventano quella componente più importante della vita emotiva di un adolescente.

Solitamente il punto di riferimento è una persona dello stesso sesso, di solito coetaneo, ma alle volte si possono instaurare dei legami profondi anche tra persone di sesso opposto. Crescendo e conoscendo altre persone, anche di età differenti, le nostre amicizie possono cambiare, dando così forma all’identità del singolo individuo. Una persona con la quale ci confidavamo, alla quale chiedevamo consigli, con la quale affrontavamo le esperienze della vita, l’abbiamo avuta tutti.

Quello dell’amicizia è un legame talmente antico che perfino Aristotele ne parlò. E non in uno, ma bensì in due libri. Aristotele fu il primo pensatore che ragionò in modo sistematico intorno a questo tema.
Philia, in greco, è qualcosa di più e di diverso rispetto all’amicizia come la intendiamo oggi e Aristotele ne indaga tutte le forme, cercandone il significato più autentico. Quando si può parlare di amicizia? Se ne può parlare quando, in una relazione, l’una persona vuole manifestamente il bene dell’altra, in maniera reciproca. Questo “bene” non è tanto “piacere” né “utilità”, quanto piuttosto un tipo di rapporto che si instaura tra “buoni”, intesi come coloro che detengono la virtù. Caratteristica di quest’ultima relazione è che l’amico diventa un altro se stesso. Alla base dell’amicizia, infatti, ci deve essere amore verso se stessi in quanto consapevolezza di sé, che proprio per tale motivo si trasforma in apertura verso l’altro. Un altro in cui riusciamo a vedere, meglio che in noi stessi, la piena realizzazione della virtù.