OGGI LA CHIESA CELEBRA L’OTTAVO CENTENARIO DEL PERDONO DI ASSISI

Il Perdono d’Assisi è un’indulgenza plenaria che, nella Chiesa cattolica, può essere ottenuta dai propri fedeli dal mezzogiorno del 1º agosto alla mezzanotte del 2 agosto di ogni anno. Secondo i racconti della tradizione, in una notte di luglio del 1216, mentre Francesco d’Assisi era in preghiera nella chiesa della Porziuncola, ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di angeli. Gli fu chiesto quale grazia desiderasse e Francesco rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che, confessati e pentiti, visitassero la chiesa. La richiesta fu esaudita a patto che egli si rivolgesse al Papa, come vicario di Cristo in terra, per richiedere l’istituzione di tale indulgenza.

L’ indulgenza, infatti, venne concessa nel 1216 da papa Onorio III a tutti i fedeli: il Diploma di Teobaldo, indicato anche con il nome di “Canone teobaldino”, è il principale documento storico relativo alla concessione di tale indulgenza. Fu redatto dal frate minore e vescovo di Assisi Teobaldo ed emanato dalla curia vescovile assisiate il 10 agosto 1310.

Inizialmente riservata esclusivamente alla chiesa della Porziuncola, nel corso del tempo l’indulgenza fu estesa prima a tutte le chiese francescane e successivamente a tutte le chiese parrocchiali, restandone comunque immutata la data e la denominazione.

Per ottenere l’indulgenza plenaria un fedele, secondo il Manuale delle indulgenze della Chiesa cattolica, deve:  confessarsi, per ottenere il perdono dei peccati; fare la comunione eucaristica, per essere spiritualmente unito a Cristo; pregare secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa, recitando almeno Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre; recitare il Credo e il Padre nostro; visitare una chiesa o oratorio francescano o, in alternativa, una qualsiasi chiesa parrocchiale.