Nasce Happy Ageing, più anziani più sani

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Si è svolta questa mattina presso il Ministero della Salute, la Conferenza “Happy ageing”, un’iniziativa organizzata e voluta dal prof. Michele Conversano, past president della Società italiana di Igiene. Si tratta di una vera e propria alleanza tra istituzioni, mondo della medicina e società civile che nasce con l’obiettivo di promuovere e diffondere nuove strategie di accompagnamento alla cura e alla tutela degli anziani. A presentare l’evento il giornalista Luciano Onder che ha introdotto la tematica dell’invecchiamento demografico, particolarmente evidente in Italia dove 1 persona su 5 ha più di 65 anni e dove, ha ricordato, è importante promuovere politiche, attività, scelte e decisioni per migliorare la qualità di vita dell’uomo in tutto il suo percorso evolutivo, dalla nascita alla vecchiaia. La prima iniziativa è la “conoscenza”, permettere ai cittadini di conoscere queste informazioni e i servizi a cui può accedere.

In un Paese come il nostro dove si registra un notevole aumento della percentuale di popolazione over ’65 risulta sempre più urgente e fondamentale un intervento volto a contribuire un invecchiamento in salute. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) questo fenomeno demografico, che sta ridisegnando i tratti dell’Italia e del Vecchio Continente, avrà un impatto importante sui costi sanitari. Si calcola che nel 2050, nei Paesi dell’Unione Europea, le spese pubbliche per le cure a lungo termine degli anziani raddoppieranno. Una cultura per l’invecchiamento in salute oltre ad assere un impegno a migliorare la qualità di vita dei cittadini, contribuirà a sostenere l’aspetto economico. Il Manifesto sottoscritto dall’Alleanza vuole trasformare in opportunità le sfide sanitarie creando un vero e proprio ponte tra le priorità del nostro paese e le linee di indirizzo dell’Unione Europea. Tre le direzioni verso cui indirizzare l’impegno di questa iniziativa: prevenzione e promozione della salute, innovazione dell’offerta sanitaria, sostegno di una vita attiva e indipendente nella popolazione anziana. Il primo impegno di “Happy Ageing” si concentrerà sulla sensibilizzazione alla vaccinazione degli adulti, a cominciare da quella contro lo pneumococco, responsabile da solo della maggioranza dei morti per polmonite nella popolazione sopra i cinquant’anni. Un primo passo in questo senso sarà quello di stimolare l’adozione da parte di tutte e regioni italiane, dei migliori calendari vaccinali dell’adulto e dell’anziano.

Prof. Conversano, come nasce l’idea di creare un’alleanza per affrontare tutte le tematiche che riguardano la vita di un anziano? “Le previsioni delle Nazioni Unite indicano che nel 2050 ci saranno nel mondo circa due miliardi di persone con più di 60 anni. In Italia gli ultra 65enni saranno più di venti milioni. Per questo motivo è indispensabile creare un’alleanza in cui i soggetti istituzionali, associativi, medici, sociali e del mondo produttivo e delle professioni collaborino per valorizzare e prendersi cura dell’anziano.” Le linee strategiche su cui si muoverà l’esperienza di Happy Ageing si fonda su cinque pilastri: corretta alimentazione (più della metà degli over 65 è obesa e in sovrappeso, ed una su due mangia poca frutta e verdure), movimento e attività fisica, un corretto consumo di farmaci e screening delle principali patologie dell’anziano, ed infine l’immunizzazione contro le malattie infettive.

Affrontare il tema dell’invecchiamento della popolazione, ricorda Conversano, non è una questione sanitaria ma una questione che investe tutta la società e che non può essere delegata alle sole Istituzioni. Marco Magheri, direttore dell’Happy Ageing, ha concluso l’incontro promuovendo la diffusione di questa iniziativa in rete. In un’epoca in cui la digitalizzazione ha raggiunto anche i più anziani, è possibile informare direttamente questa fetta di popolazione anche attraverso internet. Ha ricordato inoltre l’importanza di interpellare il mondo politico e istituzionale affinché questa nuova prospettiva  raggiunga le autorità decisionali e possa così concretizzarsi sempre di più un’alleanza per garantire una terza età in salute. A questa iniziativa hanno aderito le realtà impegnate a diverso titolo per la salute pubblica e la sostenibilità del sistema di welfare. All’alleanza Happy Ageing fanno parte le Società Scientifiche (Società Italiana di Igiene, Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) e Organizzazioni di rappresentanti di cittadini come Fondazione Anziani e Pensionati ACLI e il Sindacato Pensionati Italiani CGIL.