MOVIMENTO PER LA VITA, DOPO 40 ANNI ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE

È Gianluigi Gigli il nuovo presidente del Movimento per la vita (Mpv). Gigli è stato eletto dall’assemblea generale che si è tenuta nel pomeriggio di sabato scorso nella sede centrale di Roma. “Mi accingo ad iniziare questo mio mandato di presidenza – ha dichiarato il neo eletto dopo la votazione – con tre sentimenti prevalenti nel cuore. Il primo è un ringraziamento caloroso a Carlo Casini, per la lunga e appassionata testimonianza a favore di ogni vita umana e della sua dignità, dal concepimento fino alla morte”.

“Il secondo sentimento – ha proseguito Gigli – è la consapevolezza della grave responsabilità affidatami per la guida di Mpv, largamente rinnovato nei suoi vertici, con l’impegno a estendere l’opera di prevenzione dell’aborto e di tutela delle gestanti in difficoltà svolta con grande generosità dai volontari degli oltre 300 Centri di aiuto alla vita (Cav) sparsi in tutta Italia”. “Infine – ha concluso -, la preoccupazione per l’onere di una presenza sempre più difficile nelle sfide dell’oggi, unitamente all’impegno ad animare il dibattito culturale e politico, perché sia riconosciuto il valore di tutto l’uomo e di ogni uomo, soprattutto dei più deboli e indifesi, senza alcuna discriminazione”.

Gianluigi Gigli succede a Carlo Casini, fondatore del movimento che ebbe inizio 40 anni fa, con l’apertura del primo Cav a Firenze. Il Movimento per la vita è la Federazione degli oltre seicento movimenti locali, Centri e servizi di aiuto alla vita e Case di accoglienza attualmente esistenti in Italia. Lo scopo del Mpv è quello di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, del bambino concepito e non ancora nato. L’intento è quello di dare seguito, sul piano politico e sociale, alla dottrina morale della Chiesa Cattolica così come esposta nell’Humanae Vitae, l’enciclica scritta da Papa Paolo VI nel 1967.