Matti a cottimo, nasce il Linkedin per malati psichici

Un progetto di inclusione sociale costruito in modo partecipativo. “Matti a cottimo” nasce per l’inserimento lavorativo degli utenti psichiatrici ed è stato lanciato dal Torino mad pride, un collettivo che ogni anno organizza l’omonima parata dell’orgoglio dei folli. Dopo due anni di attività in via informale, in cui 40 tra soggetti psichiatrici e persone colpite da disagio psichico hanno trovato lavoro, il progetto si appresta a diventare una cooperativa sociale in piena regola: a breve verrà regolarmente iscritto nel registro regionale delle cooperative, mentre è già online la versione provvisoria di un sito web.

Iscriversi al sito è molto semplice: si accede a un modulo da compilare con i propri dati anagrafici, le eventuali qualifiche e le precedenti esperienze lavorative. I vari profili andranno ad incrementare un database per la selezione delle specifiche richieste dalle aziende alla ricerca di incarichi lavorativi. Una sorta di Linkedin “per matti”, quindi un servizio web di rete sociale che crea una connessione tra utenti, associazioni e mercato del lavoro. All’iniziativa hanno già aderito alcune delle associazioni e delle cooperative torinesi che lavorano sul disagio psichico, come ad esempio il Margine, Arcobaleno Onlus o Mentelocale; a patrocinarla sarà invece Coldiretti.

Il nobile obiettivo di “Matti a cottimo” è quello di valorizzare le capacità possedute da ciascun individuo, proteggerne e tutelarne la fragilità, sempre nel rispetto della diversità di ogni persona. Luca Atzori, tra i fondatori del progetto, ha spiegato nel 2012 le motivazioni alla base di questa particolare agenzia interinale: “I matti vivono una vita professionale spesso incostante, discontinua, talora proprio non riescono nemmeno a svolgere lavori di alcuna sorta. Nel caso dell’incostanza, abbiamo considerato che questo comporta una conseguenza inevitabile, ovvero che si trovino ad assumere (anche approssimativamente, volendo) diverse competenze in diversi campi. Nell’altro caso, che facciano difficoltà a lavorare da soli. Abbiamo pensato a un’alternativa di inserimento professionale, dove gli utenti vengano assunti a cottimo, quindi per un certo determinato periodo di tempo e per svolgere una mansione specifica, secondo la richiesta. Ad esempio, nel caso in cui doveste avere bisogno di un imbianchino, noi potremmo offrirvi il servizio inviandovi un utente che intenda collaborare, e che verrebbe pagato per quel determinato compito”.

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