L’ultimo “tuffo” di Cassini

Un ultimo tuffo prima del gran finale. La sonda Cassini sta per compiere la manovra che chiuderà ufficialmente una delle missioni spaziali più entusiasmanti della storia dell’uomo. Quella che ci ha portato faccia a faccia con Saturno (il più affascinante tra i pianeti del sistema solare) e i suoi satelliti: Titano ed Encelado.

Il signore degli anelli

Nel prossimo periodo Cassini si immergerà nuovamente tra gli anelli del gigante gassoso e compirà una serie di orbite sempre più ravvicinate a Saturno con l’obiettivo di “bucare” il sistema di polveri e ghiaccio che circonda il corpo celeste e, infine, toccare l’atmosfera del pianeta per analizzarne nel dettaglio la composizione. Questa serie di manovre consentiranno di risolvere alcuni misteri legati a Saturno. In particolare sull’origine degli anelli. Sono nati 4,5 miliardi di anni fa insieme al pianeta o sono il frutto della frantumazione di un’immensa luna di ghiaccio avvenuta in epoca successiva? Domande su cui gli astrofisici dibattono da decenni ma a cui solo Cassini potrà dare una risposta.

In picchiata

Durante il primo tuffo (cui Google ha dedicato un commovente doodle) la sonda si getterà di spalle, ossia dal lato dove si trova la sua grande antenna parabolica, in modo da proteggere la delicatissima strumentazione dai frammenti che compongono gli anelli. Da lì scatterà una serie di foto che saranno inviate al centro di controllo della missione, sulla Terra. Nei prossimi mesi compirà una serie di ulteriori drammatiche, fino all’ultima picchiata, prevista per il 15 settembre. In quella circostanza Cassini si lancerà a tutta velocità verso Saturno e, dopo aver mandato gli ultimi dati, sarà vaporizzata dall’atmosfera del pianeta.

La missione

La missione Cassini-Huygens è nata dalla collaborazione tra Nasa, Esa (Agenzia spaziale europea) e Asi (Agenzia spaziale italiana). Cassini è la prima sonda ad essere entrata nell’orbita di Saturno, il 1º luglio 2004 (ore 04:12 GMT), e solo la quarta ad averlo visitato (prima erano già passate la Pioneer 11 e le Voyager 1 e 2). Il 25 dicembre 2004 la sonda Huygens si è separata dalla nave madre e si è diretta verso Titano. Il 14 gennaio 2005 Huygens è scesa nell’atmosfera del satellite e durante la corsa ha raccolto dati sull’atmosfera, immagini della superficie, rumori dall’ambiente circostante. Ha toccato il suolo dopo una discesa di 2 h e 30 m ed ha poi continuato a trasmettere il suo segnale per altri 90 minuti.