Lancio riuscito per il mini-shuttle europeo. Ora parte il progetto della navetta Pride

Nonostante ci sia stato un ritardo di 40 minuti, è perfettamente riuscito il lancio della navetta europea Ixv. Il ritardo causato da alcuni problemi tecnici, rapidamente risolti, è riuscito perfettamente. Così la capsula di rientro europea è partita dalla base europea di Kourou (Guyana Francese), a bordo del razzo Vega. Ad un’altezza di 320 chilometri – raggiunti grazie ai quattro stadi del lanciatore Vega – e solo 18 minuti dopo il lancio, il mini-shuttle europeo è stato rilasciato nell’orbita.

Ma la sua corsa non si ferma qui: infatti ha raggiunto quota 412 chilometri, e l’energia a sua disposizione si è lentamente esaurita, così la navetta dell’Esa ha iniziato la sua discesa. L’intero percorso di Ixv è stato seguito dall’Italia dal Centro di controllo della missione dell’Altec di Torino. Dopo un inizio di discesa relativamente lento, la velocità del mini-shuttle ha raggiunto i 27.000 chilometri orari, superando di ben 22 volte la velocità del suono.

Il viaggio del mini-shuttle europeo si è concluso con un bel tuffo nell’Oceano Pacifico dove ad attenderlo c’era una nave pronta per il recupero. Una volta caduta in acqua, dalla navetta si apriranno una serie di palloni – sviluppati e testati in Italia, che le permetteranno di galleggiare. I dati raccolti durante il test serviranno per realizzare una nuova navetta per il rientro, per il momento battezzata Pride, che avrà come obiettivo quello di poggiarsi a terra.