La sonda New Horizons pronta a svelare i segreti di Plutone

Ha con sé una scatoletta contenente le ceneri di Clyde Tombaugh e ha dovuto affrontare nove anni di viaggio attraverso lo spazio infinito, sfiorando pianeti e comete, ma il suo obiettivo è ormai vicino. Infatti la sonda spaziale New Horizons, raggiungerà Plutone, uno dei pianeti nani che compongono il sistema solare. Il 19 gennaio sarà il nono anniversario del lancio della sonda New Horizons. Un lungo tragitto che però sta per ripagare degli sforzi compiuti gli sviluppatori della Nasa che progettarono la sonda e che permetterà a tutti gli appassionati di astronomia di soddisfare le loro curiosità sul pianeta che fu scoperto nel 1930 proprio da Clyde Tombaugh. Per il 15 luglio infatti è previsto che la New Horizons raggiunga Plutone dopo aver passato ben 7 anni in ibernazione.

Nel gennaio del 2006 fu lanciata da Cape Canaveral e, dopo circa un anno, ha raggiunto il campo gravitazionale di Giove. Questo passaggio così ravvicinato ha permesso agli scienziati di studiare il pianeta per ben quattro mesi. Sfruttando il campo gravitazionale di Giove, la New Horizons ha ripreso il suo lungo e solitario viaggio, ma per risparmiare energia è stata messa in stato di ibernazione. Per ben 1873 giorni – che rappresentano i due terzi della sua missione – la sonda è rimasta dormiente, comunicando con la Terra solo una volta a settimana, per dire “tutto bene”.

Ora la sonda si trova a circa 260 milioni di chilometri da Plutone e dal 15 gennaio inizierà a fotografarlo, ma da maggio sarà così vicina da riuscire ad inviare a Terra immagini ancora più dettagliate di quelle trasmesse dal telescopio Hubble. E il 15 luglio finalmente New Horizons avrà raggiunto Plutone, uno dei corpi celesti più misteriosi del sistema solare. Per l’estate dunque New Horizons dovrà rimboccarsi le maniche perché le toccherà un duro lavoro. Oltre che tracciare una mappa della superficie di Plutone e Caronte (la luna del pianeta), dovrà anche studiare la loro geologia e morfologia e analizzare la loro atmosfera. Inoltre dovrà dedicarsi allo studio dei quattro satelliti minori del pianeta nano: Stige, Notte, Cerbero e Idra.

La sonda dovrà anche occuparsi della ricerca di altri eventuali satelliti, o anelli sconosciuti. Non è la prima volta che la Nasa tenta di avvicinarsi a questo misterioso pianeta: la prima volta lo tentò con “Voyager “, ma poi i ricercatori cambiarono idea e si optò per un passaggio ravvicinato alla luna di Saturno, Titano. Poi nel 1992 il Jet Propulsion Laboratory della Nasa iniziò a sviluppare Pluto Kuiper Express, ma il progettò si rivelò particolarmente esoso e nel 200 fu annullato. Nel 2003 il governo degli Stati Uniti concesse un finanziamento all’agenzia spaziale che così ultimo la sonda e finalmente poterono vederla staccarsi dal suolo terrestre. Ma la missione di New Horizons non terminerà con Plutone, infatti la sonda – dopo essersi occupata del pianeta nano – farà rotta verso la cintura di Kuiper, regione del sistema solare da dove vengono comete e asteroidi.