“LA MADONNA DI BRUGES” PER I NON VEDENTI AI MUSEI VATICANI

Ai Musei Vaticani è giunta una copia in bronzo della “Madonna di Bruges”, scolpita da Michelangelo. La statua, ricavata da un calco dell’originale, è stata collocata nel circuito delle visite tattili che autorizza i visitatori non vedenti a stabilire un contatto con l’opera d’arte percependone così le forme e la bellezza. Nel caso della “Madonna di Bruges” grazie alla perfetta armonia delle forme dei soggetti raffigurati (Madonna in trono con bambino) e ai dettagli del panneggio, l’esperienza tattile sembra addirittura superare quella visiva.

La scultura è stata donata ai Musei Vaticani dal mecenate americano Ronald Welborn e dalla fonderia fiorentina Ferdinando Marinelli, che nella propria collezione custodisce il calco dell’opera michelangiolesca. L’originale, in marmo bianco, commissionata a Michelangelo da una famiglia di mercanti fiamminghi nei primissimi anni del Cinquecento, è conservata in una nicchia della navata laterale destra della Chiesa di Nostra Signora a Bruges, in Belgio. Qui è stata ricollocata dopo il suo rinvenimento in una miniera ad Altaussee, in Austria, nascosta dai soldati tedeschi che la trafugarono durante la ritirata dal Belgio nel secondo conflitto mondiale.

La raffigurazione della “Madonna col Bambino di Bruges” differisce in maniera significativa dalle precedenti rappresentazioni michelangiolesche dello stesso soggetto, che tendeva a raffigurare una pia Vergine nell’atto di sorridere al proprio figliolo tenuto in grembo. In quest’opera Gesù è in piedi, quasi senza sostegno, tenuto lievemente dal braccio sinistro della madre. Contemporaneamente, lo sguardo di Maria non è rivolto al figlio, ma pare essere assente, come se lei già fosse a conoscenza del destino di quel bambino, che ha potuto intravedere nella lettura delle profezie delle Sacre Scritture, alle quali rimanda il libretto chiuso che tiene nella mano destra. L’ultima volta che la statua venne in Italia fu nel 1952 quando fu temporaneamente esposta al Bargello di Firenze in occasione di uno scambio con il Trittico Portinari di Hugo van der Goes.