La decadenza dell’Europa
SAN BENEDETTO PREGA PER NOI

Per dare il giusto risalto a questa nostra Europa nel giorno della festa del suo patrono principale, San Benedetto da Norcia, abbiamo l’onore di ospitare l’Editoriale del successore di San Benedetto nella persona dell’Abate Primate Notker Wolf Osb, il quale presiede l’unita di tutto il mondo benedettino e del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo. Pubblichiamo anche due importanti e autorevoli riflessioni e descrizioni sulla tradizione e spiritualità benedettina che molto ha ancora da insegnare alla società attuale. Le fucine più antiche della cristianità possono darci ancora speranza se impariamo a conoscerle per approfondire la nostra storia ritornando a seguire quel modello vincente di cui avremo così tanto bisogno e sottolineato da Paolo VI quando nel proclamare Benedetto Patrono d’Europa dice: “Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l’aratro il progresso cristiano alle popolazioni sparse d’Europa.” Questi tre fondamenti hanno ancora qualcosa da insegnarci, soprattutto in un periodo storico dove la crisi economica, la decadenza culturale e la minaccia terroristica mettono a dura prova la sopravvivenza stessa del Vecchio Continente.

don Aldo Buonaiuto

MONTECASSINO CAPITALE D’EUROPA

Il 21 marzo a Cassino si celebra la festa del Santo Patrono, Benedetto da Norcia, fondatore dell’Abbazia di Montecassino e nominato Patrono d’Europa dal Papa Paolo VI il 24 ottobre 1964. Per sottolineare questo profondo legame con l’Europa, la fiaccola viene accesa ogni anno in una diversa capitale europea. Quest’anno la cerimonia di accensione si è tenuta in Irlanda nella cattedrale di Dublino; portata dai tedofori, è giunta in Italia, prima a Norcia e poi a Cassino dove, accolta dal Corteo Storico “Terra Sancti Benedicti”, ha segnato il via ai festeggiamenti.

Nel cortile del “Palagio Badiale” si è aperta la Fiera del Santo Patrono dove, in una sorta di mercatino, si ripropongono arti, botteghe e mestieri del medioevo con la partecipazione dei giovani di tutte le scuole di ogni ordine e grado di Cassino. Il 18 marzo scorso, in occasione dell’udienza generale in Vaticano, la fiaccola è stata benedetta da Papa Francesco.

Alla presenza degli ambasciatori di tutti i Paesi europei, si snoda la processione con la reliquia del Santo per le vie della città, accompagnata dal Corteo Storico, che ripropone costumi medioevali risalenti all’epoca dell’Abate Bernardo d’Ayglerio (eletto nel 1263), un principe della Chiesa cassinate che organizzò la vita sociale e culturale dell’intero territorio. Il Corteo si compone di oltre 400 figuranti che rappresentano tutte le classi sociali del tempo: la nobiltà, la borghesia, gli artigiani e le classi popolari; è preceduto da una folta milizia che, ai tempi dell’Abbazia, difendeva il vasto territorio posseduto dagli abati medioevali.

I comuni della diocesi dell’Abbazia sfilano con il loro vessillo. Tutti i costumi e le armi sono realizzati da artigiani locali che si impegnano nella produzione di oggetti e vestiti che ripropongono fedelmente quelli del tempo; il tutto è arricchito da ricercate scenografie che accompagnano lo svolgimento dell’intero corteo con musiche medioevali e danze eseguite da nobili fanciulle e leggiadre popolari.

Giovanni D’Orefice

L’ATTUALITA’ DEL MESSAGGIO DI SAN BENEDETTO

Nell’anno della vita consacrata non dovrebbe passare inosservato il giorno della festa del passaggio al Cielo di San Benedetto che, vissuto nei anni 480 – 547, è stato uno dei più grandi protagonisti della vita monastica in Europa occidentale. L’anno scorso abbiamo celebrato proprio i 50 anni della proclamazione solenne del Santo quale Patrono d’Europa. Il Pontefice di allora ha descritto il fondatore dell’ordine benedettino come messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente.

Oggi in particolare i grandi messaggi ci disturbano. E lo stesso San Benedetto sarebbe molto imbarazzato vedendo com’è seguita e interpretata la sua posizione nel mondo spirituale ed ecclesiastico. Iniziando la vita monastica desiderava soprattutto essere fedele alla sua chiamata esistenziale: voleva vivere una vita onesta e buona, secondo le sue possibilità, senza pretese e ambizioni. I frutti di questo atteggiamento ed anche il “successo” della sua regola sono arrivati quasi come un derivato. La Storia ha mostrato come per tanti secoli i benedettini fossero l’unica forza in grado di garantire non solo una dinamicità della Chiesa utile a radicarsi in Europa dopo la fine dell’Impero Romano, ma anche capace di garantire alle popolazioni normalità e prospettiva di sviluppo.

I benedettini furono i primi missionari d’Europa. Fino al XII secolo molti di loro diventarono vescovi (e quindi ecco perché oggi usano il pastorale, che prima era attribuito solo agli abati mentre i vescovi portavano nella mano la croce). Particolarmente significativo è il giorno stesso della morte di San Benedetto: il 21 marzo, primo giorno di primavera, secondo l’antica tradizione pagana la festa della rinascita. È molto probabile che questa data sia stata introdotta per la Chiesa proprio per sottolineare il ruolo di San Benedetto per la nuova Europa. La civiltà latina e umanista del “vecchio continente” non esisterebbe oggi senza le migliaia di monasteri che per molti secoli hanno promosso una cultura spirituale, materiale e sociale.

Questo stile benedettino di una presenza umile e perseverante, in pace e armonia con il mondo e con ogni essere umano, dell’efficienza dovuta alla disciplina (applicata però sempre con la giusta misura) e, soprattutto, l’amore affettuoso della Parola – quella Divina e, contemporaneamente, quella umana, che esprime tante ricerche e nostalgie esistenziali – sembrano i motivi principali per i quali San Benedetto fu proclamato il Patrono d’Europa e per cui il suo messaggio rimane estremamente attuale.

La sua persona ci dà tanta speranza, nonostante la situazione complicatissima ed apparentemente disperata nel mondo, che una vita buona, umile ed onesta potrà guarire tutto. Ovviamente nella storia dopo i benedettini sono fondati tanti altri ordini religiosi. Pian piano sono stati anche nominati altri Patroni d’Europa: due apostoli di Oriente europeo, Cirille e Metodio, e tre donne: santa Brigitta svedese, Santa Caterina di Siena e Santa Edith Stein. Resta ancora oggi lo stesso zelo e la stessa preoccupazione che animavano San Benedetto e i suoi monaci e che, grazie alla loro fedeltà, sono stati trasmessi fino alla nostra generazione. Così che ci ricordiamo cosa vogliano dire termini come pace e bene.

fr. Bernard Sawicki osb