La Croce Rossa compie 150 anni, simbolo di umanità e altruismo

La Croce Rossa compie 150 anni: quando Henry Dunant la fondò, nel lontano 1984, non pensava forse che la sua organizzazione sarebbe diventata uno degli istituti più grandi e importanti al mondo. Umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, universalità e unità: sono questi i principi cardine, stabiliti dalla convenzione di Ginevra e alla base del movimento. Con 189 Stati partecipanti e 17 milioni di volontari, il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è a oggi una realtà umanitaria diffusissima in tutto il pianeta: è un’istituzione tra le più amate e popolari, simbolo di un impegno costante, pragmatico e “altruista” in senso letterale.

Celebra l’importante anniversario anche la Croce Rossa Italiana, con una serie di eventi sparsi in tutta la penisola: fra i più importanti la tavola rotonda sul volontariato dell’Associazione in Piemonte. Milano ha festeggiato con un evento molto particolare: l’UniCredit Tower ha offerto alla città meneghina la propria “spire” illuminata di rosso. La Capitale, invece, ha celebrato i 150 anni della croce rossa con una mostra dal titolo “L’azione della Croce Rossa Italiana durante le emergenze umanitarie in Italia e nel mondo dai primi del ‘900 ad oggi”: 80 pannelli fotografici divisi in sezioni, per ripercorrere la storia della sezione italiana dell’associazione umanitaria.

“In tutto il mondo – ha spiegato Francesco Rocca, presidente nazionale della sezione italiana – la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa aiutano e sostengono 180 milioni di persone ogni anno con programmi per le comunità e nella risposta ai disastri. Abbiamo due sfide importanti da fronteggiare: le conseguenze umanitarie della crisi economica e i flussi migratori. Sono queste le priorità su cui la Croce Rossa deve concentrarsi”.