LA COREA DEL NORD VUOLE UN PROPRIO FUSO ORARIO, OROLOGI INDIETRO DI 30 MINUTI

La Corea del Nord stupisce il mondo annunciando di voler stabilire un proprio fuso orario portando gli orologi indietro di 30 minuti. L’insolita iniziativa prenderebbe il via la settimana prossima e dividerebbe ulteriormente il Nord dal Sud, Paesi che hanno lo stesso fuso – quello di Tokyo – da quando subirono il dominio giapponese nel 1910. L’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna ha spiegato che l’istituzione dell’“ora di Pyongyang”– nelle intenzioni del regime di Kim Jong-un – servirebbe a sradicare proprio la memoria di quel passato coloniale. Il nuovo sistema entrerà in vigore il prossimo 15 agosto, giorno del 70esimo anniversario della liberazione della Corea dal Giappone, alla fine della seconda Guerra mondiale.

L’iniziativa non ha raccolto favori nella vicina Corea del Sud. Secondo i rappresentanti istituzionali, il “fuso Pyongyang” causerà solo disagi poiché metterebbe il nord 30 minuti in anticipo rispetto al sud. Jeong Joon-hee, portavoce del ministero dell’Unificazione, ha espresso pubblicamente le sue preoccupazioni. Il nuovo orario provocherebbe difficoltà a quelle persone che vanno avanti e indietro dalla zona industriale di Kaesong, il parco industriale a sviluppo congiunto, assicurando inoltre che, “A lungo termine, causerà problemi all’integrazione tra le due Coree”. Jeong, inoltre, ha contestato le motivazioni addotte dal Nord e ha osservato che la prassi standard prevede – per i Paesi situati tra due fusi orari contigui – di scegliere “quello a est” vale a dire, per la penisola coreana, lo “standard time” nipponico. “Il ‘fuso Pyongyang’ non ha niente a che fare – ha concluso – con il residuo di imperialismo. Piuttosto, è utile per l’uso della luce solare e da un punto di vista strettamente pratico”.