LA CLINICA DEGLI ORRORI

“Bambini innocenti e senza difese che sentono tutto il dolore fisico di quanto si sta loro facendo ma che in molti casi sopravvivono anche fuori dal grembo materno e che vengono uccisi senza neanche il minimo d’anestesia” è l’agghiacciante intervento del senatore Trent Franks riguardo le pratiche abortive in America, la prova che le interruzioni di gravidanza si sono moltiplicate fino a raggiungere un palese accanimento verso i più indifesi degli esseri viventi: i bambini. Solo negli Stati Uniti sarebbero 18mila gli aborti effettuati alla ventesima settimana, il cosiddetto “ultimo termine”, il limite massimo concesso dalle legge americana. A quel punto i nascituri sono ormai del tutto formati e in ottima saluta ma nonostante questa evidenza si procede ugualmente in nome di un “diritto”.

Il caso più eclatante è quello della “clinica degli orrori” a Philaelphia, fondata da Kermit Gosnell. L’uomo è stato condannato per l’omicidio di 7 bambini, gli unici sui quali è possibile attestare l’esatta età gestazionale e la pratica perpetuata. E’ ritenuto colpevole di organizzazione corrotta, di omicidio colposo di aver fatto morire una donna che ha avuto complicazioni durante questo tipo di operazione. Ha violato più volte la legge sul consenso informato, ingannando le madri sulle reali tempistiche della gravidanza, così da omettere che i piccoli uccisi erano ormai oltre la ventesima settimana. Nella sua struttura veniva praticata l’interruzione di gravidanza volontaria secondo il metodo dell’ aborto con nascita parziale, di cui omettiamo i dettagli per non urtare la sensibilità dei lettori.

Shary West un ex infermiera della clinica racconta di essere rimasta sconvolta dopo aver lavorato con il dottor Gosnell. “Urlano e piangono – ha detto – ma per via del liquido amniotico che copre le corde vocali queste grida disperate non si dovrebbero sentire. Non sempre è così però, spesso io ho ascoltato quelle urla innocenti” ha spiegato la donna che ha dato testimonianza nel processo contro il medico di Philadelphia.

Il 18 febbraio 2010 l’FBI fa irruzione nella clinica abortista “Women’s Medical Society” dove operava Gosnell per cercare prove circa la vendita illegale di farmaci. Ma lo scenario che si apre davanti ai poliziotti è raccapricciante: locali sporchi di sangue, feci e urina di gatti, donne semi-coscienti in attesa dell’aborto abbandonate in una sala, strumenti operatori arruginiti e mancanza di macchinari per la rianimazione. I bambini abortiti oltre la 24esima settimana, quindi in un arco di tempo superiore a quello fissato dalla legge, erano sparsi in ogni luogo della clinica, alcuni a mò di collezione, altri dimenticati sui ripiani delle sale operatorie.

Una carneficina di cui nessuna televisione negli Usa o nel resto del mondo ha deciso di parlare, solo alcune emittenti pro-life o altre locali hanno dato voce a questo omicidio di massa. Anni di silenzio per coprire un caso di violenza talmente evidente che risulterebbe un vero schiaffo ad ogni tipo di corrente a favore dell’interruzione di gravidanza volontaria, in quanto smaschera ciò che la legge sull’aborto può facilmente permettere.

Sono passati 42 anni dall’approvazione della “Roe vs Wade”, la sentenza che nel 1973 portò gli Stati Uniti ad aprirsi all’aborto. Da allora solo in America sono 56 milioni i bambini che mancano all’appello perché uccisi “legalmente”. Se allarghiamo l’orizzonte all’Europa scopriremmo che su 6 milioni di concepimenti, 1,2 terminano con un aborto. Semplificando, sarebbero 141 nascituri uccisi ogni ora, è come se ogni anno scomparissero gli abitanti di un’intera metropoli. In Asia poi la concezione dell’aborto è talmente radicata che è addirittura utilizzata come strumento di controllo demografico, sia da un punto di vista numerico che di genere. In Cina è praticato l’aborto selettivo nei confronti delle femmine fortemente disprezzate nella società. Così come in India negli ultimi 20 anni sono 10 milioni le bambine alle quali è stato impedito di nascere. La questione è: il tanto acclamato progresso dell’ultimo secolo può definirsi tale se tra le sue rivoluzioni ha ottenuto la conquista di uccidere la vita e di distruggerne la dignità?