Infertilità: ecco il radar che riconosce gli spermatozoi “buoni” dai “cattivi”

Combattere l’infertilità maschile con un radar in grado di riconoscere gli spermatozoi “buoni” da quelli “cattivi”.

Identikit molecolare

Il nuovo strumento – in grado di esaminare gli spermatozoi uno a uno in maniera non invasiva tracciandone l’identikit molecolare – è stato presentato oggi sulla rivista Molecular Human Reproduction dai ricercatori dell’università britannica di Sheffield. L’obiettivo è quello di impiegare il radar per selezionare gli spermatozoi migliori in vista della fecondazione in provetta.

La spettroscopia con risonanza magnetica

Ma come funziona? I ricercatori britannici hanno applicato per la prima volta a spermatozoi umani viventi – precedentemente separati dal liquido seminale con la centrifuga – la spettroscopia con tecnica di risonanza magnetica, tecnica finora utilizzata solo per esaminare cellule colpite da malattie come i tumori. Grazie a potenti magneti, il ‘radar’ colpisce le cellule sessuali maschili con innocui impulsi a bassa energia e ne ‘ascolta’ l’eco di ritorno per ricostruire le molecole presenti al loro interno.

Le tecniche finora a disposizione per analizzare le molecole presenti negli spermatozoi finivano anche per distruggerle, usando coloranti o rompendone la membrana cellulare per osservarle all’interno. “Avere una tecnica capace di esaminare la struttura molecolare degli spermatozoi senza danneggiarli è molto interessante“, ha commentato i risultati Allan Pacey, esperto di fertilità all’ateneo di Sheffield.

Nuove terapie

“Poter distinguere la composizione molecolare è molto importante – commenta il ricercatore Steven Reynolds riportato da Ansa – perché offre l’opportunità di sviluppare un nuovo marcatore per la diagnosi. In futuro – conclude – potrebbe permetterci anche di sviluppare specifiche terapie per aiutare gli uomini con spermatozoi problematici”.