Imprenditore triplica i guadagni e regala due stipendi ai dipendenti: “Loro la vera ricchezza”

Raccogliere i frutti del proprio lavoro e poi condividerli con coloro che hanno contribuito al successo dell’impresa. Il lieto fine perfetto, ideale, da porre come epilogo a ogni storia che si rispetti: forse, però, proprio per questa sua implicita beltà, non sempre questa circostanza riesce a verificarsi e, molto spesso, la condivisione di meriti e ricompense resta solo una suggestione. Questo accade spesso, sì, ma non sempre: un imprenditore romano, infatti, ha fatto suo il suddetto principio di condivisione, attribuendo il successo della propria azienda, coinciso con la triplicazione del fatturato rispetto all’anno appena trascorso, interamente ai suoi dipendenti. Da qui la decisione di regalare a ciascuno di loro non una, ma ben due mensilità, come premio per il loro impegno: “I dipendenti – dice il presidente nonché fondatore dell’azienda – sono la nostra vera ricchezza e asset strategico. Se chiediamo il loro impegno per raggiungere determinati obiettivi e poi li raggiungiamo, trovo naturale che vadano ricambiati”.

Non è la prima volta che l’imprenditore, dirigente e fondatore dell’impresa operante nel settore delle energie rinnovabili, adotta un simile metodo per manifestare la propria riconoscenza nei confronti dei suoi collaboratori. Già nel 2012, infatti, a seguito di un periodo di particolare successo, aveva pagato l’Ici-imu sulla prima casa ai propri dipendenti, dedicando maggiore attenzione a quelli con figli a carico. Il fatturato attuale della ditta, un + 300% quantificabile in 43 milioni di euro, ha portato a una nuova elargizione di un premio in denaro, indirizzato a tutti i lavoratori che, in un modo o nell’altro, hanno dato il loro contributo affinché questo risultato potesse essere conseguito.

L’azienda si occupa in maggior modo di impianti fotovoltaici e, grazie anche ad alcuni oculati investimenti a livello internazionale in questa particolare branca delle rinnovabili, ha adottato una strategia vincente, la quale ha però necessitato di una forza lavoro costante e ben coordinata. Un requisito indispensabile per portare avanti quella che si è poi rivelata essere la strada migliore. Un bel gesto di riconoscenza e di umiltà, quindi, quello del dirigente romano, che ha sicuramente dato modo agli impiegati di trascorrere un inizio anno più sereno, non solo per l’encomio economico ottenuto, ma anche per aver ottenuto la consapevolezza di come il duro lavoro, se ben gestito, possa condurre a un appagamento anche dal punto di vista morale.