IL DIAVOLO ESISTE

tenebre

C’è un mondo sotterraneo, quello dell’occultismo, che continua a diffondersi lasciando emergere iceberg inaspettati e mostrando la presenza di uno scenario inaudito. Il principale artefice di questa realtà tenebrosa e infernale è il maligno. Il nome di satana deriva dall’ebraico satan e significa “colui che è avverso”, cioè “contro”, “l’oppositore”. Si distingue dalla parola di origine greca diabolos che invece vuol dire “colui che calunnia”, simbolo di divisione e di caos. Nell’antico persiano il daimonion (parola greca che indica la divinità) era chiamato Daiva cioè l’ingannatore ed il menzognero, colui che si opponeva ad Asa, divinità dell’ordine e della giustizia.

Già nel terzo millennio a.C. nell’antico Egitto compaiono le figure di questi primi “avversari”, demoni nascosti temuti dai contadini egizi, esorcizzati e mitizzati a tal punto da divenire per alcuni i fondatori di quella magia definita “nera”, che avrà da sempre come suo “patrono” proprio uno dei diavoli più famosi: Seth, per poi arrivare ad altri noti demoni come Kingu, Asag, Pazuzu, Ecate, Pan e Strix.

Il mondo dell’occulto inizia quindi ad infiltrarsi nei culti e nelle credenze popolari attraverso le mitologie mesopotamiche sui primi demoni, con l’inizio delle prime attività di magia nera e di stregoneria. Dalle fonti storiche più antiche del secondo millennio a.C. vediamo emergere l’influsso della stregoneria; le sue pratiche occulte avevano come scopo quello di nuocere sulla vita dei presunti “nemici”. Il codice mesopotamico di Hammurabi è un prezioso esempio di come la collettività volesse impedire in ogni modo la pratica della stregoneria prescrivendo gravi pene a coloro che l’esercitavano.

L’utilizzo della magia per le pratiche occulte era molto frequente nell’antica Roma e ne esistono numerose testimonianze. La prima fonte è nel testo giuridico della Legge delle 12 Tavole dove si punivano tutti coloro che gettavano malefici sui raccolti o che tentavano con incantesimi di impadronirsi dei beni altrui. La credenza nel malocchio, all’epoca chiamato fascinum, era così radicata che per difendersi da tale malefica insidia i sacerdoti diedero forma materiale agli incantesimi, inventando “potenti” amuleti, molto richiesti dalla plebe desiderosa di protezioni “magiche” tangibili e non solo di pratiche rituali.

Nell’interpretazione biblica sia dell’Antico che del Nuovo Testamento è presente l’entità di satana come il principale nemico dell’uomo, invidioso della sua felicità. Astuto e menzognero fin dall’origine, strisciante come l’antico serpente che pur consapevole di non poter essere mai come Dio, lo sfida e lo affronta anticipando il grande combattimento con il figlio Gesù; inizio questo di una lotta che terminerà soltanto nel tempo apocalittico quando satana sarà gettato nel “lago di zolfo ardente” per una morte definitiva.
Satana diviene per il Nuovo Testamento e nella civiltà cristiana il “nemico già sconfitto”, il dominatore di un mondo senza Dio, il “disobbediente”, cioè colui che nella disperazione s’impegnerà a diffondere un regno contrapposto a quello di Cristo. Satana così si identifica con l’anti-cristo, il grande tentatore che cercherà in tutti i modi di trainare e di trascinare l’umanità verso l’inferno. Un seduttore inopportuno che si insidia nella vita dell’uomo sia attraverso una vera e propria personificazione e possessione, tentando l’umanità in tutti i modi, sia attraverso l’originarsi di una sua sequela sistematica che genererà su più livelli sociali il fenomeno del satanismo.

L’opera e i progetti del maligno, principe e principio dell’occultismo, simbolo del male di cui l’occulto si nutre e si alimenta, propagano culture e sistemi di morte che prolificano incredibilmente nella quasi più totale indifferenza. E così, grazie all’incredulità di tanti e alla consapevole ambigua indifferenza di troppi, l’occultismo sembra prevalere, o per lo meno espandersi, salendo dai piani dell’inferno per attirare anime inconsapevoli in circuiti nefasti.