I giudici non togati e senza onorari in tumulto e i cittadini senza diritti

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Ci sono più leggi in Italia che stelle nello spazio. Il bel paese conta numeri impressionanti con 21.691 atti normativi, 12mila leggi tra regi decreti, decreti legislativi, decreti legge, ordinanze, ecc… Nomenclature che si susseguono in base agli organi dai quali promanano, leggi che rimandano ad altre leggi e mentre si scrive, i fermenti del diritto lievitano ancora. Esiste persino un decreto “taglia-legge” perché lo ius stesso si è dovuto mettere a dieta per snellire il suo illimitato impero burocratico. Per farla rispettare , la legge, ci sono 211.962 avvocati e 7.833 magistrati non togati. Questi ultimi giudici onorari, minacciano di sospendere i processi pendenti se non verranno adeguati i loro ottocenteschi compensi.

Mi pare inverosimile e frustrante che questa ciclopica struttura dei tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario non riesca a raggiungere ragionevoli e plausibili risultati per arrivare almeno alla sufficienza in condotta. Da quale parte penda la bilancia della ragione non saprei e non è mio dovere dire ma è impossibile non nutrire indignazione di fronte a più di 8.000 processi pendenti che soffrono una lunghezza da soap opera o che si concludono (al danno si aggiunga la beffa) con epiloghi che disattendono le aspettative di giustizia per le quali erano venuti ad essere. Ora, la minaccia di paralizzare processi è quasi ridicola come si volesse  cavare gli occhi ad un cieco. Questo atteggiamento dei sindacati che ricorrono a minacciare di ledere i diritti altrui per soddisfare i propri quando proprio questi ultimi sono già vittime di un sistema inefficiente e macchinoso è davvero assurdo e inaccettabile, ad un passo dall’illegalità. Infine si deve anche sopportare la litigiosità dei salotti televisivi tra i nostri più o meno politici e più o meno intellettuali, sfociare, nella soluzione al caso discusso, con l’espressione incredibile e grottesca del “manca una legge!”.