I nuovi gioielli per grandi e piccini sono elettronici

Fino a poco fa l’unico braccialetto elettronico conosciuto era quello dei detenuti agli arresti domiciliari, adesso ne esiste uno per ogni categoria. Il baby tutor, l’orologio elettronico che tempo fa ha avvolto i polsi dei figli adolescenti  ha riscontrato un discreto successo. I ragazzini indossando questo segnalatore sono rintracciabili perché agganciati al sistema satellitare. Questa trovata non è nata con il proposito di “controllare” i ragazzi privandoli della loro libertà ma di rintracciarli quando la libera uscita rischia di trasformarsi in una brutta faccenda e il pericolo è dietro l’angolo. La sua diffusione è stata registrata maggiormente nelle grandi metropoli, una su tutte Londra, interessate da sparizioni e delitti.  Il prossimo week end toccherà agli anziani sperimentare il braccialetto elettronico denominato “Doremi” che si presenta in veste più sofisticata arrivando a decifrare ogni movimento e azione di chi lo indossa finanche a percepire la presenza di “ospiti a cena”.

Anche questa volta l’intento è di avere un feedback in termini di salute dei risultati dell’anziano convertitosi ad uno stile di vita più sano ed equilibrato. Questo effetto “grande fratello” non ha risparmiato nemmeno le automobili; così le assicurazioni auto, offrono tariffe super scontate a quanti accettano l’ inserimento sul proprio veicolo della “black-box”, una scatola nera che registra i movimenti leciti (e soprattutto meno) degli avventurosi automobilisti con la finalità di ridurre le ormai smisurate frodi derivanti dai sinistri o rintracciare la vettura nel caso di incidenti di certa gravità. Ultima sperimentazione anche il braccialetto per i malati di grave obesità ricoverati nelle cliniche, controllati se assumono calorie non concesse quando sono in libera uscita. Attese le intenzioni tutte positive, e generalizzando un po’, mi pare sproporzionato il rapporto tra l’effetto positivo dell’arnese e quello negativo della totale assenza di privacy. Come dire, vale la pena dover sopportare un controllo permanete nell’eventualità di un fatto che ha scarse probabilità di verificarsi? Non bisogna dimenticare che la vita ha il suo fascino proprio nell’impossibilità di prevedere ogni accadimento e non dovrebbe perdere il suo sapore.

Controllare i battiti e le emozioni di un anziano può tornare gradito anche nei suoi momenti intimi e affettivi? Mentre per i genitori, temo che l’uso dell’oggetto che da una parte li rassicura dall’altro possa viziare, generando ansia e dipendenza in mancanza dello stesso. Infine l’obeso verrà realmente educato ad esercitare la sua forza di volontà se viene “sgamato” durante lo sgarro alimentare? Confidiamo che vengano usati sempre “cum grano salis” e non diventino come le armi di difesa che seppur finalizzate alla tutela, sono e restano comunque armi che invece di portare vantaggi a chi li indossa diventino insidiose prigioni. Insomma questi “controllori buoni” usati nelle mani sbagliate recano danni come nei casi di cronaca di stalker che proprio con questi mezzi sono riusciti a raggiungere le loro vittime.