I BAMBINI SCOMPARSI E L’ORCO IN AGGUATO

Indifesi, deboli, ingenui: è per questo che i bambini sono la categoria che si cerca maggiormente di proteggere. I riflettori sono sempre puntati sulla lotta alla pedofilia, alle riforme scolastiche, alle condizioni di vita in cui il “futuro” dell’umanità è costretto dagli adulti. Ma pochi sanno che in Europa sono migliaia i minori che scompaiono ogni anno. L’ultimo caso – per fortuna a lieto fine – della bimba sparita nel Teramano, ha riportato il tema d’attualità. Solo in Italia sono 15.117, negli ultimi 40 anni. Inoltre, il loro numero potrebbe essere molto più alto, dato che non si riesce a calcolare quanti sono i bambini Rom che spariscono. Le cifre, allarmanti e drammatiche, sono state rese note dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse del Ministero dell’Interno, Vittorio Piscitelli. Uno schiaffo a chi crede di essere al sicuro e poter controllare tutto.

Che fine fanno? Non si sa esattamente, risposta che fa correre un brivido lungo la schiena. Probabilmente finiscono in pasto agli orchi, adulti senza scrupoli che non fanno altro che sfruttare la loro innocenza, con violenze, soprusi, addirittura per il traffico degli organi.

Un piccolo esercito, dunque, che è sparito senza lasciar traccia di sé, che da solo rappresenta il 51,7% del totale delle persone scomparse o rapite. La maggior parte è composta da bambini stranieri, che sono circa 13.489 contro i 1.628 italiani. Facile pensare, sottolinea Piscitelli, che questa maggioranza sia dovuta al fatto che “quando arrivano in Italia magari sui barconi, spesso non sono accompagnati e sono quindi più vulnerabili”.

Dati alla mano, si potrebbe pensare che la mobilitazione per contrastare questo fenomeno sia totale, invece no. “Il 116.000, numero telefonico europeo per i bambini scomparsi – attualmente aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – , rischia di chiudere a causa dei tagli della Commissione Europea”, denuncia Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro, il quale sottolinea che in Europa scompaiono ogni anno 270.000 bambini, “cioè uno ogni due minuti”. Esperti fanno notare come sia, non solo moralmente giusto, ma necessario un intervento tempestivo per arginare il fenomeno. Mariacarla Bocchino, dirigente dello Sco (Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato) afferma che “una ricerca fatta nell’immediato ha una percentuale di successo di almeno 85%, mentre una ricerca ritardata di qualche ora potrebbe non avere mai successo”.

Sul tema è stato durissimo monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, responsabile vaticano delle Scienze sociali: “Con la globalizzazione dell’indifferenza, mossa solo dal profitto, i bambini vengono vittimizzati”. Un campionario dell’orrore: “Vendita di organi, avviamento alla prostituzione e alla pornografia, narcotraffico, elemosina forzata, adozioni transfrontaliere irregolari, matrimoni forzati, reclutamento di bambini-soldato, schiavitù da parte di gruppi terroristici e lavoro forzato”. Per far fronte a questo dramma, sostiene Sorondo, occorre “una buona politica economica e ambientale, e un’istruzione di qualità e universale”.

Ma le sparizioni continuano. E i bambini rimangono vittime delle trappole degli adulti, siano essi spinti da malattie mentali o dalla logica del profitto, perché è più facile essere forti quando di fronte c’è qualcuno che non può difendersi.