GOOGLE PROGETTA “MAGENTA”: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE DIVENTA CREATIVA

L’intelligenza artificiale del futuro sarà in grado di dipingere e creare musica, come dei veri pittori o musicisti “umani”. È quanto promesso da Google, azienda californiana all’avanguardia nel settore informatico, che ha annunciato il lancio del progetto “Magenta”. In attesa di essere presentato, Magenta è stato anticipato al Moogfest, un festival di musica e tecnologia che si è svolto nei giorni scorsi in North Carolina (Usa). Durante la manifestazione, Douglas Eck, uno degli ingegneri di Google, ha spiegato alcuni dettagli sul progetto che verrà lanciato ufficialmente a Giugno. L’obiettivo è quello di insegnare alla “macchina” come dipingere o comporre musica usando specifici algoritmi affinché i computer possano apprendere dagli umani e generare, in seguito, le proprie opere creative.

Per farlo, Magenta si affiderà a TensorFlow, l’archivio “open source” – vale a dire un software di cui i detentori dei diritti rendono pubblico il codice sorgente permettendone la modifica ad altri programmatori – per l’apprendimento automatico. La dimostrazione al Moogfest ha visto il sistema memorizzare una semplice traccia Midi da un sintetizzatore per poi riprodurla tramite diverse rielaborazioni. Il risultato non è stato stupefacente, ma in futuro potrebbe fare molto di meglio.

Con il progetto Magenta si potrà valutare la capacità della macchina di creare opere d’arte in modo, se non autonomo, almeno semi-indipendente. Un primo esperimento, fatto da Google in campo letterario, non è però finito bene. Negli ultimi tempi infatti Google aveva ampliato i neuroni dell’intelligenza artificiale con migliaia di libri per insegnargli l’abilità di esprimersi nel linguaggio comune. Aveva poi pubblicato uno studio in cui aveva riportato i componimenti generati dalla macchina. Ma le cyber-poesie non avevano conquistato i critici letterari che le avevano giudicate scialbe. Almeno nel componimento poetico, Sapiens batte Macchina 1 a 0.