Frutta e verdura: il quantitativo ideale è 3 porzioni al giorno

Frutta e verdura sì ma senza esagerare. Il mantra delle cinque porzioni al giorno, indicate come il quantitativo minimo per ridurre il tasso di mortalità, a quanto pare sarebbe rivedibile al ribasso. Secondo uno studio della McMaster University della città canadese Hamilton, infatti, successivamente pubblicato sulla rivista scientifica “The Lancet”, ha rivelato che, per mantenere un regime alimentare salutare, basterebbero solo due o tre piatti, a patto che siano abbondanti. Il quantitativo corretto, stando agli scienziati canadesi, si attesta su un totale che varia da 375 a 500 grammi, da ripartire in almeno 125 grammi per una funzionale porzione di frutta e verdura e altri 150 grammi di legumi.

La ricerca

Gli analisti dell’università canadese hanno effettuato rilevamenti sui dati arrivati da un campionato di studi Prospective Urban Rural Epidemiology (Pure) provenienti da 18 Paesi, dai quali è emerso che coloro che assumevano tre porzioni al giorno di frutta, verdura e legumi avevano tassi di mortalità del 22% inferiori a quelli che ne consumavano meno di una. Il periodo della ricerca, durante il quale i partecipanti sono stati seguiti, è durato all’incirca sette anni e mezzo. Nel corso di questo lasso di tempo, sono stati 5.796 i decessi. Al netto del precedente dato, è stato osservato che, coloro che consumavano più di tre porzioni di verdura, frutta o legumi, non necessariamente traevano benefici da questo tasso aggiuntivo: è stato però constatato che la frutta offriva maggiori vantaggi ai consumatori, che venivano pareggiati dalle verdure se queste erano consumate crude.

Grassi? Peggiori i carboidrati

Ma non è finita qui poiché, secondo i ricercatori canadesi, ci sarebbe un altro dato da rivedere: non sarebbero infatti le riduzioni dei grassi a garantire il miglioramento della salute, quanto più quella dei carboidrati. Stando agli analisti del Population Health Research Institute della McMaster University, infatti, aumentando l’assunzione di grassi totali fino al 35%, riducendo parimenti del 60% dell’energia totale quella dei glucidi, i benefici sarebbero maggiori: a quanto emerso dalle indagini scientifiche, oltre 135mila individui avrebbero dimostrato che a determinare un rischio più elevato di mortalità dovuta a problemi di natura cardiovascolare, sarebbe proprio un’eccessiva assunzione di carboidrati. Addirittura, una assunzione di grassi saturi maggiore, è stata messa in relazione dai ricercatori a un rischio di ictus ridotto di almeno il 21%.