FIFAGATE, NUOVI ARRESTI A ZURIGO

Una nuova ondata di arresti si è abbattuta sulla Fifa: nella mattinata di giovedì due alti dirigenti della Federazione sono stati fermati dalla polizia elvetica a Zurigo, su richiesta delle autorità americane. I fermati, che sono stati interrogati nel pomeriggio dalla polizia svizzera, sono due membri del comitato esecutivo della Fifa – che si è svolto ieri ed oggi a Zurigo -, l’honduregno Alfredo Hawit, presidente ad interim della Concacaf (confederazione di America del nord, centrale e caraibi) ed il paraguaiano Juan Angel Napout, presidente della Conmebol (confederazione sudamericana). Entrambi sono sospettati di corruzione.

Avrebbero accettato mazzette per milioni di dollari per la vendita di diritti di marketing in occasione di tornei calcistici in America latina e per gare di qualificazione al Mondiale. Secondo informazioni del New York Times, nell’ambito di questa inchiesta altre dodici persone rischiano di essere incolpate. Gli arresti sono avvenuti prima dell’alba all’hotel Baur au Lac, palace sul lago di Zurigo nel quale si svolse la prima grossa retata della polizia elvetica il 27 maggio, poco prima del congresso della Fifa.

Secondo alcune informazioni di media elvetici, Hawit e Napout avrebbero rifiutato l’estradizione negli Stati Uniti. Il comitato esecutivo della Fifa si è quindi svolto con soli 21 membri invece dei 25 abituali. Oltre a Napout e Hawit, mancavano infatti il presidente Joseph Blatter e Michel Platini, entrambi sospesi da ogni attività legata al calcio per 90 giorni dalla commissione di etica della Fifa. L’esecutivo e la conferenza stampa che lo ha seguito si sono comunque svolto regolarmente.

La Fifa non è entrata in merito dell’accaduto. All’inizio dell’incontro con i media, il presidente ad interim Issa Hayatou ha letto il comunicato della federazione internazionale: ”la Fifa è informata di quanto avvenuto e collabora totalmente con le autorità svizzere ed americane. Non può fornire alcun ulteriore commento”. Tuttavia, a precisa domanda, il camerunense ha più tardi affermato che ”la Fifa non è corrotta. Alcuni individui si sono comportati male ma non si può generalizzare. Ci sono persone che fanno parte della Fifa da 20 o 30 anni e che non sono mai state accusate di niente”. Issa Hayatou ha anche garantito di ”non aver mai percepito un soldo per votare per candidato al Mondiale”, in risposta indiretta ad alcuni membri del parlamento britannico, che lo hanno accusato di aver accettato 1,5 milioni di dollari per votare per Qatar 2022. ”Non ho assolutamente nulla da rimproverarmi. Non sono un corrotto”, ha insistito Hayatou.