EMERGENZE: COME CAMBIERA’ IL PRONTO INTERVENTO

Rivoluzione nella gestione del pronto intervento. Sul modello del 911 americano anche in Italia sarà soltanto un numero a smistare le chiamate d’emergenza. Si tratta del 112, con il quale è attualmente possibile chiamare solo i Carabinieri. Scompariranno dunque il 113 (polizia), il 115 (vigili del fuoco) e il 118 (ambulanza). Tutti i servizi di sicurezza o sanitari potranno essere richiesti a un centralino comune suddiviso a livello regionale. La novità è contenuta in un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle alla riforma della pubblica amministrazione e approvato a maggioranza dalla commissione Affari Costituzionali. Così facendo il nostro Paese si adeguerà alle istanze dell’Unione Europea.

Il testo, la cui prima firmataria è la deputata grillina Roberta Lombardi, prevede dunque “l’istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale” secondo appositi protocolli di intesa. Sul territorio oggi sarebbero già presenti forme di sperimentazione del numero unico di emergenza. Il numero diventerà operativo una volta approvata la riforma in via definitiva.

Nella stessa sessione di lavoro la commissione ha dato il suo ok all’assorbimento, sia pur eventuale, della Forestale in un’altra forza di polizia con una precisazione che consente margini, per un contingente limitato, di passaggio anche in altre forze. L’emendamento del relatore, Ernesto Carbone (Pd), è stato approvato senza ulteriori modifiche dal mini parlamento, che quindi ha dato il via libera anche al riordino di tutte le forze di polizia, dando spazio al merito nei percorsi di carriera. Tornando alla Forestale, l’emendamento parla esplicitamente di una prospettiva di “razionalizzazione dei costi”. L’assorbimento in un’altra forza, ridurrebbe i corpi di Polizia dagli attuali cinque a quattro. La questione e’ stata oggetto di un intenso dibattito in questi mesi.