ELVIS PRESLEY, 39 ANNI FA LA SCOMPARSA DEL RE DEL ROCK

Sono trascorsi quasi quarant’anni, trentanove per la precisione, dal quel lontano 16 agosto del 1977, giorno in cui si spense una delle icone del rock, il leggendario Elvis Presley. E’ la prima vera icona del pop del XX secolo, una leggenda che ancora oggi continua a vivere soprattutto per la sua musica, ma anche per il suo stile unico e inconfondibile. La sua carriera inizia alla metà degli anni ’50. Nei suo pezzi si odono varie contaminazioni pop e country. Il successo, quello vero, non tarda ad arrivare. In poco tempo vende oltre 150 milioni di dischi, è candidato 14 volte al Grammy Award e si rivela essere un bravo attore nei suoi 33 film, pellicole girate in soli 16 anni.

L’eredità di Elvis ha avuto un impatto epocale sulla società e sulla cultura americana, per ricadere, solo più tardi, in tutto il mondo. Per questo, dopo quasi quarantanni dalla sua morte continua ad essere un vero mito. Come ogni anno, i fan più accaniti del grande Elvis si radunano per una veglia commemorativa nella sua tenuta di Graceland, a Memphis, che per l’occasione viene trasformata in un “museo” aperto al pubblico. Due anni fa vennero messi all’asta anche alcuni cimeli del re del rock, tra cui una chitarra, la copia della sceneggiatura di Love me tender e il certificato di matrimonio.

Elvis Presley nacque a Tupelo. Sperimentò una vita di stenti e povertà, di cui porterà sempre un ricordo vivido. In seguito la sua famiglia si trasferì a Memphis, nel Tennessee, quando Elvis era ormai adolescente. Ragazzo riservato, portava i capelli lunghi e un voluminoso ciuffo che sfidava la gravità grazie ad un ingente uso di brillantina. Indossava abiti sgargianti e appariscenti. Tra i pochi a non fare distinzioni razziali, il suo stile assorbì le influenze musicali provenienti da ogni parte del Paese. Da giovane, Elvis trovò lavoro come camionista. Passando, casualmente, davanti alla Sun Records di Sam Philips, scoprì che poteva registrare dischi-prova. Decise, per tanto, di registrare una vecchia ballata per il compleanno della madre. Philips ebbe modo di ascoltare il disco e capì le potenzialità del ragazzo. Nel 1954 Elvis fu scritturato e iniziò ad incidere alcuni dei suoi brani più famosi: “That’s All right (Mama)”, “Blue Moon of Kentucky”, “Good Rockin’ Tonight”, “Baby Let’s Play House”, “Love me tender”, “Jailhouse Rock”.

Divenuto subito di successo tra le nuove generazione, suscitava negli adulti dell’epoca uno “scandalo” per via del ritmo indiavolato della musica e per le sue movenze, considerate oscene. Era l’alba del rock and roll, genere che avrebbe invaso l’America e, poco più tardi l’intero pianeta, proprio a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Tra il 1956 ed il 1958 iniziò anche la sua carriera cinematografia, interpretando film basati sui suoi testi, come “Love me tender”, “Loving You”, “Jailhouse Rock”, “King Creole”. Nel 1960, dopo la morte della madre, la sua musica cambia; meno rock ed aggressivo rispetto al passato, incide singoli quali: “Are you Lonesome tonight?”, “It’s now or never (O sole mio)”, “Surrender (Torna a Surriento)”.

Nel 1967, dopo circa dieci anni di frequentazione, sposò, a Las Vegas, Priscilla Beaulieu. L’anno successivo nacque la piccola Lisa Marie. Negli anni ’70 si dedicò anche alla beneficenza, sostenendo diverse iniziative per la lotta al cancro. Nel 1973 fu trasmesso in televisione lo spettacolo “Elvis: Aloha from Hawaii”, show trasmesso in tutto il mondo. Considerata dai fan la migliore esibizione di Elvis prima del suo inesorabile declino, il re del rock si spense nel 1977.