Ebola: in Guinea i bambini tornano a scuola dopo 5 mesi di stop

La Guinea ha riaperto le scuole a bambini e ragazzi dopo mesi di chiusura forzata a causa del pericolo di trasmissione del virus Ebola. Per evitare una pandemia, le scuole pubbliche in Guinea, Liberia e Sierra Leone sono state chiuse dallo scoppio dell’epidemia – tra Luglio e Agosto 2014 – ad oggi, togliendo a 5 milioni di bambini mesi di istruzione scolastica. In Guinea sono state riaperte solo una settimana fa, mentre in Liberia e Sierra Leone – i due Paesi maggiormente colpiti dal contagio – i banchi sono ancora vuoti. Prima della crisi, la frequenza scolastica per l’educazione primaria era del 58% in Guinea, del 34% in Liberia e del 74% in Sierra Leone.

“La chiusura delle scuole ha avuto un profondo impatto nella regione, che nel mondo registra alcuni dei più bassi indicatori sull’istruzione, e sui bambini il cui mondo è stato sconvolto dall’Ebola”, ha dichiarato Peter Salama, Coordinatore dell’Emergenza Ebola dell’Unicef. “Con la riapertura delle scuole, è fondamentale che i bambini vivano in un ambiente protetto dove il rischio di trasmissione dell’Ebola sia ridotto al minimo e dove l’informazione contribuisca a fermare la diffusione del virus”.

In tal senso l’Unicef e i suoi partner stanno dando il proprio contributo per ridurre il più possibile il rischio di trasmissione nelle aule scolastiche. Sono stati avviati corsi di formazione per gli insegnanti e predisposte semplici prassi per implementare le misure di sicurezza, come il controllo giornaliero della temperatura dei bambini, la distribuzione nelle scuole di termometri e di kit per lavarsi le mani.

In Liberia e in Sierra Leone, l’Unicef sta lavorando con il Governo e le comunità locali per prepararsi all’eventuale riapertura degli istituti scolastici. I protocolli di sicurezza sviluppati dal ministero dell’Istruzione, con l’Unicef e i suoi partner, comprendono le visite all’entrata a scuola e di conseguenza non è consentito l’accesso a chiunque abbia una febbre superiore ai 38 gradi, a coloro che hanno avuto contatti con un paziente o vittime di Ebola nei 21 giorni precedenti o a coloro che presentano almeno tre dei sintomi dell’Ebola – come febbre, diarrea e vomito.

In Africa occidentale l’Unicef sostiene le autorità ad implementare i programmi di istruzione radiofonici così che i bambini non perdano completamente le lezioni mentre le scuole sono chiuse. Per sopperire alla mancanza di radio e di elettricità nelle zone rurali, l’Unicef ha ordinato le prime 17.000 di 50.000 radio ad energia solare che saranno distribuite alle famiglie più povere, e sta lavorando con gli altri partner che si occupano dell’istruzione per fornire lezioni registrate nelle aree più difficili da raggiungere. Anche dopo che le scuole saranno riaperte, i programmi radio – che includono materie come matematica, studi sociali e scienze – continueranno a giocare un ruolo importante per l’istruzione dei bambini che non vanno a scuola.