Decollo e rientro riusciti per Orion, la capsula che porterà l’uomo su Marte

Decollo e ammaraggio perfettamente riusciti per Orion: la prima capsula della Nasa dell’era post-shuttle è partita oggi dalla base di Cape Canaveral, Florida. Il veicolo è destinato a trasportare equipaggi umani non soltanto sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma anche sugli asteroidi, sulla Luna e su Marte. Il lancio era previsto per ieri, ma è stato rimandato per diversi problemi: prima una nave nella “danger zone”, il tratto di mare dove potrebbe cadere il razzo, poi il levarsi impetuoso del vento, infine qualche intoppo nella gestione di un gruppo di valvole.

Il primo test di volo è costato 370 milioni di dollari, pari a 300 milioni di euro: la navicella, senza equipaggio a bordo, ha effettuato solo due orbite fino a un’altezza di 5.800 chilometri, cioè quindici volte più in alto della Stazione spaziale internazionale. Dopo circa 4 ore e 23 minuti, è tornata sulla Terra planando nell’atmosfera sopra il Pacifico, a una velocità di 32 mila chilometro orari e ammarando a 960 chilometri a ovest della penisola messicana.

La navicella-test è stata sviluppata dalla Lockheed Martin per la Nasa, la capsula Orion Multi-Purpose Crew Vehicle è arrivata all’altezza dal razzo Delta IV: dentro ci sono anche alcuni oggetti “portafortuna” secondo tradizioni tutte americane: un osso di T. Rex, alcune poesie di Maya Angelou, e un file audio della suite I Pianeti, di Gustav Holst. “Oggi è una grande giornata per il mondo”, ha detto l’amministratore capo della Nasa, Charles Bolden, commentando il lancio.

Secondo le notizie pubblicate dalla Nasa, la capsula è passata attraverso la fascia di Van Allen e ha fotografato la Terra non appena ha raggiunto la massima distanza prevista dal test di volo: il test è stato tenuto sotto controllo da 1.200 sensori. Il volo aveva l’obiettivo primario di verificare la tenuta dello scudo termico, che è stato sottoposto per undici minuti a una temperatura di oltre 2 mila gradi, e dei paracadute. Orion è il primo veicolo spaziale a spingersi così lontano dalla Terra dal 1972, anno dell’ultima missione del programma americano Apollo.