Chi dorme non piglia voti, la strategia dei leader

Tutti hanno un rapporto del tutto personale e indispensabile con il sonno ma le grandi personalità delle politica e delle scienze si distinguono: Nikola Tesla, padre dell’elettricità, dormiva due ore a notte, Silvio Berlusconi quattro, Barack Obama ne dorme sei, il fondatore di Microsoft, Bill Gates, se ne concede sette e Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ben otto. Questi sono solo alcuni dei nomi di scienziati, politici, personalità del mondo della tecnologia, della finanza e dei media, il cui sonno è protagonista della ricerca condotta dalla National Sleep Foundation pubblicata dal quotidiano britannico “Daily Mail”. Plinio il Vecchio filava a letto presto, ma a mezzanotte era già in piedi. Come lui, il poeta Lucrezio, che nel “De rerum natura” confessa come la creazione poetica lo costringesse “a stare sveglio tutta la notte, quando c’è pace, per cercare le parole”, perché niente tiene più svegli della passione.

Gli esperti raccomandano, alle persone tra i 18 e 65 anni, dalle sette alle nove ore di sonno a notte per mantenere un benessere generale. Leonardo da Vinci era solito dormire 20-40 minuti ogni quattro ore (sonno polifasico). Un modello che, seppur vincente nel caso del grande inventore italiano, secondo gli ultimi studi, che hanno analizzato i rischi per la salute legati alla qualità e quantità del sonno, può provocare alcuni problemi.

La ricerca sottolinea che una buona qualità del sonno aiuta ad abbassare alcuni fattori di rischio per la salute come il sovrappeso, la pressione alta sanguigna, il colesterolo e il diabete di tipo 2. Il sonno polifasico invece risulterebbe nocivo per il bioritmo quotidiano, in particolare per le abilità cognitive che possono, assieme ai deficit di attenzione e a un deterioramento degli stati d’animo, risultare molto ridotte.