Cei e Quirinale sono vicini a Libera. E agli attivisti va la cittadinanza onoraria

Estate

In seguito alle minacce di morte di Totò Riina al fondatore di Libera don Ciotti, L’associazione sta ricevendo numerosissimi messaggi di solidarietà da parte del mondo istituzionale e religioso. E tra questi ne sono giunti anche dal Quirinale, con una chiamata diretta da parte di Giorgio Napolitano, e dal Cei, la Conferenza Episcopale Italiana. Cei, in un comunicato, ha affermato che “In tal modo la Chiesa continua a svolgere la sua missione: è una Chiesa ‘che interferisce’, come ha affermato Papa Francesco lo scorso 21 marzo denunciando senza remore l’incompatibilità tra mafie e vangelo”.

Al prete antimafia e alla sua associazione ha scritto anche Azione Cattolica: “Il Vangelo ci chiama ad avere ‘fame e sete di giustizia’ – Ha scritto in una nota la presidenza dell’associazione – Da vent’anni l’impegno di Don Ciotti e Libera ci sprona a coltivare questa fame e questa sete, e ad essere cittadini consapevoli e vigili che lottano contro ogni forma di ingiustizia e diseguaglianza”.

E il vero “riconoscimento” a Libera e alla sua lotta è giunto proprio da sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria “A tutti coloro che, operando con l’associazione Libera di Don Ciotti, vivono l’esperienza di contrasto alla cultura e all’economia della mafia, per l’affermazione dei diritti e della civiltà responsabile”