Caso Charlie, le reazioni dell’opinione pubblica

Il card. Nichols: “Triste per la notizia della morte del piccolo”

Il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, in un comunicato si è detto “molto rattristato per la notizia della morte del piccolo” Charlie Gard, offrendo le proprie “sincere e profonde condoglianze a questi genitori che si sono pressi cura di lui con così forte e instancabile amore”. Lo riporta l’Osservatore Romano. Assicurando le preghiere della comunità cattolica, il porporato ha anche ringraziato il personale dell’ospedale londinese “che si è occupato di Charlie durante questi lunghi mesi della sua breve vita”. Avendo visitato di recente il nosocomio, il cardinale ha rimarcato “la grande professionalità e le risorse offerte a ogni piccolo paziente e ai familiari”.

Enzo Bianchi: “L’umanità ha bisogno di mani che testimoniano la predilezioni per gli scartati”

“Non sono nulla tre semplici mani che formano un Tau, che iscrivono una dolorosa vicenda umana nel dono di vita offerto dalla croce di Cristo. Eppure di quelli mani l’umanità ha bisogno: mani che testimoniano la predilezione per i piccoli, gli indifesi, i sommersi, gli scartati; mani che non smettono di trasmettere calore, amore, vita anche quando l’amore è contraddetto, il calore si stempera, la vita viene meno”. Lo scrive Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, in una nota per il Sir all’indomani della morte di Charlie Gard. “Ora la mano più piccola ha lasciato la presa, senza voce né parole ha cantato un sofferto Nunc dimittis, trasmettendo un ultimo sussulto di pace e di gratitudine alle altre due mani. Ora paiono affrante le due mani rimaste, eppure in loro pulsa l’anelito della più piccola, pulsa la vita che hanno saputo trasmettere al di là di ogni male e di ogni ombra di morte. No – scrive Bianchi -, non hanno fallito quelle mani e grazie a loro non ha fallito l’umanità che è in ciascuno di noi. Perché di quell’intreccio di mani è intessuta l’umanità che non possiamo permetterci di smarrire. Perché quell’intreccio di mani innalza un inno alla preziosità della vita, alla difesa del dono più grande che ciascuno di noi riceve, un inno alla prima e fondamentale vocazione di ogni essere umano: avere vita, essere vita”.

Monsignor Paglia: “Dio non stacca la spina”

“Preghiera e vicinanza” sono stati espressi da monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dopo la notizia della morte del piccolo Charlie Gard. Monsignor Paglia ha ribadito la grandezza dell’Amore di Dio che “non stacca la spina”: questa vicenda, ha detto il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ci spinge a “promuovere una cultura dell’accompagnamento” e “dire tre grandi no: quello all’eutanasia, all’abbandono e all’accanimento terapeutico” a favore di “grandi sì” come “l’accompagnamento, il progresso della scienza e il sì alla terapia del dolore”.

Theresa May: “Profondamente rattristata”

“Profondamente rattrista”. Così si è definita la premier britannica Theresa May commentando la morte del piccolo Charlie, aggiungendo che “i suoi pensieri e le sue preghiere vanno ai genitori” del bambino.

Le condoglianze del Great Ormond Street Ospital

L’ospedale dove fino a poche ore prima della sua morte era ricoverato Charlie, il Great Ormond Street Hospital di Londra, ha inviato – in una nota – le sue condoglianze alla famiglia Gard. “Tutti al Great Ormond Street Hospital inviano le loro più sentite condoglianze ai genitori di Charlie in questo triste momento”, si legge nella nota.

Alfano: “Buon volo piccolo angelo”

“Buon volo piccolo angelo”. Così il ministro degli esteri, Angelino Alfano, ha concluso il suo post su twitter commentando la morte del bambino britannico. “Charlie il tuo tempo è stato troppo breve – ha scritto il ministro su Twitter -. Spero che l’amore dei tuoi genitori e del mondo lo abbia riempito di calore”.

Monsignor Bassetti: ” Non arrendersi mai in difesa della vita”

“Questa vicenda ancora una volta ci insegna a non arrenderci mai e, come ho detto altre volte, a custodire, difendere, promuovere la vita della persona dalla nascita fino alla sua conclusione”. E’ quanto ha dichiarato il cardinale Giuliano Bassetti, presidente della Cei durante un’intervista al Tg2000, commentando la morte di Charlie Gard. “Sentiamo il piccolo Charlie come nostro figlio – ha aggiunto -. Il primo sentimento è di vicinanza umana e cristiana ai genitori, ai quali vorrei dire: ‘Carissimi non vi lasceremo mai privi del nostro affetto e della nostra preghiera’. Accanto a questo il più vivo apprezzamento per la testimonianza che essi ci hanno dato, lottando con tutti i mezzi e le loro forze per assicurare le cure e la stessa vita al loro figlio”. “Auspico – ha concluso il presidente della Cei – che questo piccolo angelo dal cielo possa davvero prima di tutto sostenere i suoi cari in questa prova difficilissima e possa anche essere vicino a tante famiglie soprattutto dove la sofferenza e talvolta la disperazione sono più forti”.

Prof. Giannone: “Tanti auguri Charlie per il tuo ritorno tra gli angeli”

“Ciao Charlie. L’ultimo desiderio del papà e della mamma di Charlie, di riportarlo a casa per morire, è stato negato ieri dall’Alta Corte. Il Great Ormond Street Hospital chiedeva di continuare ad assisterlo negli ultimi giorni con i macchinari appropriati nelle sue strutture. Il giudice della Corte, Nicholas Francis, ha stabilito che Charlie sarebbe stato trasferito in un hospice, un centro di assistenza per malati terminali. Poco dopo il suo arrivo, i tubi della ventilazione artificiale sono stati staccati. Il bimbo è morto pochi minuti dopo, una settimana prima del suo compleanno. Tanti Auguri Charlie per il tuo ritorno tra gli Angeli e perdona noi esseri umani, incapaci di far valere la legge naturale e antropologica dell’Amore ma di sottostare alla legge dello Stato inglese che nel tuo caso è stata molto oppressiva, disumana, anti-cristiana. Charlie, perdona i tuoi carnefici. Se vedrai la Madonna dille che ritorni sulla Terra tra noi per apparire a una nuova Bernadette dell’era digitale e scuotere le coscienze assopite di tutti e l’afasia dei cristiani. Grazie Charlie”.

prof. ing. Antonino Giannone, 
docente di Etica professionale Politecnico di Torino