Cancro al pancreas, nuovi marcatori per la diagnosi precoce

Nuovi marcatori per individuare il cancro al pancreas: la ricerca appena diffusa al Mit, potrebbe essere un passo avanti sulla strada della diagnosi precoce. Pubblicata sulla rivista scientifica Nature Medicine, lo studio è stato realizzato dai ricercatori del celebre istituto in Massachusetts, in collaborazione con il Cancer Institute di Boston.

Il team, guidato da Brian Wolpin e Dana-Farber, ha rilevato un aumento di alcuni aminoacidi prima che il tumore si manifesti: i risultati potrebbero aiutare i ricercatori a capire meglio come il cancro del pancreas colpisce il resto del corpo, malgrado l’aumento non sia così consistente da diventare la base di un nuovo test per la diagnosi precoce della malattia. In particolare, però, il marcatore potrebbe spiegare come si attiva la cachessia: una forma di deperimento organico che segnala la presenza di un forte problema di salute.

La teoria è stata confermata grazie ad esperimenti condotti presso l’Istituto Koch for Integrative Cancer Research del Mit: i risultati dimostrano che, in topi con tumori pancreatici di nuova formazione, i livelli ematici di questi aminoacidi erano superiori alla media. L’incremento sarebbe dovuto in particolare ad una rottura del tessuto muscolare, che causa un rilascio di queste sostanze nel flusso sanguigno: un processo molto simile a quanto avviene nei pazienti con cachessia neoplastica. “La maggior parte delle persone affette da adenocarcinoma duttale pancreatico (Pdac), cioè la forma più comune di cancro al pancreas, ottengono una diagnosi dopo che la malattia ha raggiunto uno stadio avanzato, e molti muoiono entro un anno – ha spiegato Brian Wolpin- Rilevare precocemente la malattia, può migliorare la nostra capacità di trattare con successo i pazienti”.

Secondo lo studio, i livelli elevati di aminoacidi a catena ramificata erano presenti nelle persone che hanno sviluppato il cancro al pancreas, rispetto a coloro che non sviluppano la malattia: il tempo trascorso dall’aumento di questo indicatore alla comparsa della malattia varia da due a 25 anni. “Questi risultati – ha precisato Wolpin – ci hanno portato a ipotizzare che l’aumento di aminoacidi a catena ramificata è dovuta alla presenza di un tumore pancreatico precoce”.