BUON COMPLEANNO PAPA FRANCESCO

In occasione dell’ottantesimo compleanno di Papa Francesco intervistiamo don Aldo Buonaiuto, direttore responsabile del quotidiano In Terris, che ha avuto il privilegio di accogliere il Santo Padre in una casa della Comunità Papa Giovanni XXIII insieme al presidente Paolo Ramonda. Il Papa, infatti, il 12 agosto di quest’anno, si è recato in una struttura dedicata alle donne vittime di tratta e prostituzione sita a Roma in zona Tiburtina. Don Aldo, successivamente, ha inoltre avuto l’opportunità di poter riabbracciare più volte il Pontefice.

Don Aldo, che significato ha avuto per lei quell’incontro memorabile che lo stesso Santo Padre, in una recente intervista, ha ricordato come uno dei più emozionanti e straordinari dell’Anno Santo?
Certamente la visita a sorpresa di Papa Francesco alle giovanissime ragazze vittime della prostituzione schiavizzata è stata un dono speciale e unico nella storia dei Papi. Il Pontefice ha regalato a queste povere vittime la presenza di un padre, di un pastore che con questo gesto ha richiamato il mondo ad avere attenzione per chi viene sistematicamente mercificato. Il suo chiedere perdono a nome di tutti gli uomini, di tutti i cristiani, è stato un segno che ha scosso sicuramente le coscienze dei molti.

Qual è l’aspetto che le è più rimasto impresso di quel 12 agosto?

Davanti ai miei occhi è ancora presente la forte umanità trasmessa dal Papa, un insieme di semplicità e profondità. Il Santo Padre sa mettere le persone a proprio agio: è come se si conoscessero da sempre. E questo è accaduto anche in quell’occasione, dove le ragazze si sono subito sentite accolte. Apparentemente eravamo noi ad ospitarlo in casa, ma, nella realtà, era lui ad accoglierci con il suo cuore, con il suo amore.

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C’è qualche gesto o qualche momento inedito che ci può rivelare in esclusiva per In Terris?
Oltre ai minuti di grande commozione che abbiamo vissuto nell’ascoltare le drammatiche storie delle ragazze, ci sono stati anche degli episodi simpatici. Come quello in cui abbiamo intonato insieme un canto che il Papa ha riconosciuto essere tra i suoi preferiti: “Vive Jesus el Senor”. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi ad accompagnare con la chitarra il Santo Padre che cantava insieme a noi! E’ stato un momento semplice e allo stesso tempo di festa.
Un’altra circostanza simpatica è stata quando ho spiegato al Pontefice come avevo preparato le ragazze all’incontro con lui. Il Santo Padre è scoppiato a ridere quando ho detto che, per prudenza, avevo raccontato alle nostre accolte che sarebbe venuto a trovarle un cantante famoso… Papa Francesco ha rivolto alle giovani vittime della tratta gesti di tenerezza. E’ addirittura passato a servirle offrendo le bevande, le noccioline, i dolcetti che avevamo appoggiato su un tavolino. Si è comportato proprio come un papà premuroso…

Don Aldo, in questi mesi ha avuto modo di rivederlo più volte: da vicino che impressione dà il Santo Padre?
Ho trovato il Papa sempre in grande forma e pieno di vitalità. Pensando alle fatiche che affronta nella quotidianità si percepisce di avere dinanzi un uomo speciale, rivestito dalla grazia di Dio. Soltanto la forza della fede può animare così bene una persona che riceve tante sollecitazioni esterne, tra impegni, risposte da dare, discorsi da fare. E’ la stessa grazia che, in un certo senso, ho sperimentato nella mia vicinanza, per tanti anni, accanto a un uomo di Dio, don Oreste Benzi, il fondatore della Comunità Giovanni XXIII. Anche lui, nonostante l’età, mi sorprendeva per l’incredibile energia, la lucidità, l’entusiasmo. Si tratta di una forza, colma di gioia e serenità, che oggi non è scontata e neanche la si ritrova nei giovani.

Le ragazze accolte, a quattro mesi dall’incontro, come lo ricordano?
Le ragazze, ogni giorno, quando si ritrovano in cappellina pregano per il loro Papa. Alcune lo chiamano papà; mi chiedono spesso se un giorno potranno rivederlo. Il Santo Padre ha messo nel loro cuore una grande gioia. Da lui si sono sentite veramente amate e anche se c’è questa distanza fisica loro sentono il cuore del Papa. Come sono certo che lui senta il loro cuore…

Su Avvenire di oggi sono apparse alcune lettere di auguri al Santo Padre da parte delle ragazze. Una di queste parla di un regalino al Papa, un centrino. Come pensate di consegnargli questo dono?
Faremo come tutti coloro che inviano al Pontefice un proprio ricordo. Certo, in questo caso spero che possa almeno vederlo e anche utilizzarlo, magari per appoggiarci una tazza di the, di caffè oppure una delle sue bevande preferite, il mate… Un semplice centrino realizzato da una ragazza che ha perso tutto, anche la salute, e che ha fatto questo lavoretto per lui.

In conclusione, che augurio possiamo rivolgere al Papa per i suoi 80 anni?

I miei auguri si uniscono umilmente a quelli di tutta la Chiesa, di tutti i cristiani e delle tante persone nel mondo che lo amano, apprezzano e pregano per lui e per la sua missione. Gli auguro di proseguire questa grande opera apostolica a favore dei più deboli e dei più indifesi. Il Papa ricorda spesso che bisogna partire sempre da loro, da chi è più emarginato, disagiato e sofferente. Gli auguro che in lui la forza nello spirito si rinnovi ogni giorno per proseguire, con entusiasmo e senza scoraggiarsi mai, in questo difficile ma importantissimo compito. Il Papa rappresenta un faro luminoso, un esempio in questo mondo smarrito che non ha più punti di riferimento. Buon Compleanno Papa Francesco, ti vogliamo bene.