Blitz di Greenpeace al consiglio dei ministri europei

Casa

“People want renewables and Energy efficiency”. La persone vogliono rinnovabili ed efficienza energetica. Questo era scritto sullo striscione che cinque attivisti di Greenpeace hanno srotolato durante il Consiglio informale dei ministri Ue per l’Energia e l’Ambiente. I cinque attivisti – una donna austriaca, due italiani e due tedeschi – sono stati condotti in questura per essere identificati. Il “blitz” è avvenuto questa mattina, poco prima che iniziasse il meeting dei ministri.

Il responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia, Luca Iacoboni, spiega così l’intrusione: “Abbiamo voluto dire chiaramente a tutti i ministri europei riuniti oggi – sottolineano gli attivisti – che è tempo di dare ascolto ai cittadini, non alle lobby delle fonti fossili e alle grandi industrie energetiche che da anni inquinano questo pianeta e scaricano i costi delle loro attività sui cittadini”. E continuano attaccando il Premier Renzi: “Durante l’assemblea Onu di New York, ha affermato che fermare i cambiamenti climatici è la sfida del nostro tempo. Se pensa di farlo attaccando le rinnovabili e trivellando i mari italiani, come previsto dal decreto Sblocca Italia, sta decisamente sbagliando strategia”.

Per Iacoboni, il governo Renzi sta puntando su una campagna che sembra rievocare scelte fatte in passato: si preferisce pensare di trivellare i fondali marini italiani piuttosto che investire su energie rinnovabili. Per questo Greenpeace chiede che vengano adottati “tre obiettivi vincolanti al 2030”: il taglio del 55 per cento delle emissioni di CO2, il 45 per cento di energia da fonti rinnovabili ed il 40 per cento di incremento dell’efficienza energetica. Secondo Luca Iacoboni “questa è l’unica strada per fermare il cambiamento climatico e, contemporaneamente, diminuire la dipendenza energetica dell’Europa da costose importazioni di combustibili fossili”.