BASTA CON I SOLITI TALENT, A SFIDARSI SONO I ROBOT

Si sta svolgendo in questi giorni in Italia l’annuale contest robotico chiamato Rockin Camp. Esattamente nella provincia di Pisa, a Peccioli, dove 10 squadre di ricercatori e dottorandi provenienti da ogni parte d’Europa si sfideranno per dimostrare che i propri robot sono ben educati, pronti a rispondere ai comandi degli uomini e ad eseguire correttamente i compiti assegnati loro. Se i talent show televisivi sembrano superati, ci pensa l’eccellenza della ricerca ad offrire uno spettacolo unico e nuovo.

Dal 18 al 22 marzo nella casa domotica dell’istituto di Biorobotica della Scuola di Sant’Anna di Pisa si incontreranno le squadre italiane, tedesche, spagnole, portoghesi, inglesi, olandesi e irlandesi, ma anche partecipanti singoli provenienti dal medioriente per l’iniziativa del progetto Rockin, acronimo di “Robot competitions kick innovation in cognitive systems and robotics”. A rappresentare l’Italia ci sarà il gruppo dell’università La Sapienza di Roma, guidato dal prof. Daniele Nardi insieme al prof. Luca Iocchi, che vede coinvolti i dottorandi, studenti e ricercatori che lavorano nel laboratorio universitario di ricerca Lab.ro.co.co.

Ovviamente la competizione piuttosto giocosa è solo un pretesto per condividere le conoscenze, ma soprattutto per confrontarsi a livello internazionale sulle sfide scientifiche presentate dalla nuovissima scienza della robotica, in particolare sull’assistenza personale e per il supporto in ambienti di lavoro. Infatti i robot saranno impegnati in due ambiti, ognuno con la sua arena costruita ad hoc: @home e @work. Il primo è uno scenario domestico, per vedere se le macchine sono in grado di muoversi in casa, portando assistenza alle persone, tecnologia che se ben sviluppata potrà assistere ad esempio gli anziani, o le persone malate. Il secondo simula invece un magazzino industriale, dove i robot potranno essere funzionali negli ambienti più angusti o ostili per l’uomo.