Balcani: aumentano le donne nei cda delle aziende

Disparità

Il numero delle donne all’interno dei consigli di amministrazione delle grandi aziende balcaniche, è aumentato. Si evince dal rapporto presentato dalla Commissione Europea, in cui si sono registrati in tutti i paesi balcanici graduali aumenti. L’obiettivo stabilito dall’Ue, è di raggiungere almeno il 40% di presenza femminile nei cda delle maggiori società  degli stati membri, entro il 2020. Ma vediamo come sono andati i bilanci.

Nel periodo tra l’aprile 2013 e 2014, la percentuale è salita dal 16,6% al 18,6%. In Bulgaria si è cresciuti passando dal 15,2 al 16,7%, in Croazia dal 13,3 al 15,3%, in Romania dal 9,1 all’11,4% e in Grecia dal 7,3 all’8,8 per cento. Eppure tutti restano al di sotto della media europea, fatta eccezione per la Slovenia che, partita da un già valido 20%, ha raggiunto quota 23,3%, con una crescita di ben 13,5 punti percentuali.

I paesi comunitari che lasciano maggior spazio alle donne all’interno delle proprie amministrazioni, sono la Lettonia, la Francia e la Finlandia, rispettivamente con il 31,4%, il 30,4% e il 28,6%. Mentre agli ultimi posti si trovano Malta col 2,7%, la Repubblica Ceca con il 6,9% e l’Estonia con il 7,2%. Contrariamente alle aspettative, sono peggiorate la Croazia e la Romania, in particolare rispetto al 2010 in cui toccavano  il 12,3% e il 15,6%.

In relazione a tutti i 28 stati membri, il maggiore aumento si è verificato proprio in Italia che è dal 4,5% è salita al 18,6% e in Francia che dal 12,3% ha raggiunto un ottimo 30,4%.